Continuano a pervenire da settimane reiterate segnalazioni sulle mefitiche esalazioni mattutine e vespertine del depuratore di Aspra. L’assessore ai Lavori pubblici, Fabio Atanasio, aveva annunciato trionfalmente a settembre, allorchè fu attuato l’intempestivo recesso da Amap, che il nuovo affidamento di gestione ad una ditta privata ci metteva finalmente al riparo dagli annosi problemi.
Pare però stando alle decine di segnalazioni che ci pervengono che non sia esattamente così. Considerato che i lavori di adeguamento realizzati negli scorsi anni non hanno sortito i risultati sperati, ci sono due strade da percorrere: la prima legata senz’altro all’emergenza forse causata in parte dalla stagionalità, vendemmia e molitura delle olive, e la seconda che è di prospettiva futura e sulla quale i residenti di Aspra da anni insistono, e cioè pensare ad una ipotesi che veda nel tempo la individuazione di una alternativa all’attuale depuratore.
L’emergenza si può aggredire cercando di capire, cosa non impossibile, i motivi del malfunzionamento: mancata eliminazione dei fanghi, reflui non trattabili immessi abusivamente nella rete, maggiore attenzione e risorse nel trattamento dei reflui, la cosidetta ‘digestione’. Andiamo alla costruzione della possibile alternativa: dopo la dissoluzione delle Province regionali e l’introduzione delle città metropolitane Bagheria entrerà ufficialmente nell’orbita della città di Palermo, e questo vuol dire che per la gestione di servizi complessi, quali discarica, gestione acqua, impianti di depurazione, sistema di trasporti, si andrà sempre più verso un sistema integrato tra Bagheria e la città di Palermo. Non c’è quindi migliore occasione che, una volta tamponata seriamente l’emergenza, si lavori per costruire una alternativa praticabile.
E vediamo quale potrà essere. Il depuratore palermitano di Acqua dei Corsari, al confine con Ficarazzi, è un impianto che attualmente depura acque reflue fino a 200.000 abitanti, mentre è in cantiere un nuovo progetto di ampliamento che prevede di aumentarne la capacità fino a 880 mila abitanti, riuscendo così a soddisfare il fabbisogno dell’intera città metropolitana.
A questo punto non è follia pensare di potere con una nuova condotta che potrebbe seguire l’attuale percorso della ferrovia, canalizzare i reflui di Bagheria con una progettazione non particolarmente complessa, verso il depuratore di Acqua dei Corsari, lasciando l’attuale depuratore a servizio della sola frazione di Aspra e comunque della parte di territorio a mare rispetto alla SS 113. Non è una ipotesi campata in aria, ma ripetiamo, così come ci è stato confermato da chi ha conoscenza e competenza del problema, possibile e praticabile.
Certo questo presuppone anche che si torni a dialogare con Amap, ma in politica come in amore, mai dire mai. Allora l’amminsitrazione di Patrizio Cinque cominci a lavorarci seriamente. tratto da “bagherianews.com”
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