Le luci e le ombre del litorale palermitano attraverso diverse epoche sono state analizzate in occasione della manifestazione“Il mare promesso”.
In concomitanza con l’inaugurazione della mostra fotografica di Gerlando Giaccone e Giuseppe Iannello, presso l’Arsenale della Marina Regia, il 17 febbraio ha avuto luogo una tavola rotonda alla quale hanno partecipato numerosi esperti degli aspetti storici e tecnici di quelle forme artistico-culturali relative al fronte a mare cittadino.
Organizzando l’evento il Propeller Club Port of Palermo ha inteso rafforzare il suo interesse per il litorale e il mare della Città di Palermo in intesa con la Soprintendenza del Mare e l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana.
La costa antistante la città di Palermo ha sempre suscitato l’interesse degli artisti.
Già nella seconda metà dell’Ottocento sia i fotografi giunti da lontano che quelli siciliani realizzarono “in esterni” incantevoli stampe all’albumina, nonostante la scomoda pesantezza dell’attrezzatura e la fragilità delle lastre di vetro.
Successivamente anche i numerosi fotoamatori evoluti presenti in città scattarono spesso le loro fotografie lungo la marina, dimostrando abilità e preparazione. Perfino le cartoline illustrate inviate per posta a parenti e amici rappresentavano i monumenti di Palermo e la bellezza del suo mare.
In tempi più recenti scattare fotografie sulla costa palermitana è servito prevalentemente a rappresentare l’incuria e l’abbandono. In questa specifica ottica si inseriscono i lavori proposti dalla mostra “Il mare promesso” che, tuttavia, riescono a suggerire costruttive speranze di risanamento e fruibilità del litorale, ricordandoci che dopotutto Palermo è una “città di mare”.
Nell’epoca della fotografia digitale, va apprezzata la coraggiosa scelta della tradizionale attrezzatura analogica e l’impiego della pellicola nei formati 6×6 e 6×7 più adeguati ad una indagine del territorio e ad una analisi ambientale. In seguito i negativi sono stati scansionati ed una volta acquisiti sono stati stampati con la tecnica digitale nei formati rispettivamente proporzionali.
La principale difficoltà per i due fotografi è stata raggiungere i luoghi di interesse, spesso distanti dalla strada e caratterizzati da una scarsa accessibilità a causa della fitta vegetazione e dei detriti.
Nelle immagini esposte è poco frequente e piuttosto marginale la presenza umana, un po’ perché l’attenzione è concentrata sul degrado dell’ambiente naturale, ma, soprattutto, perché sono solo pochi gli audaci cittadini che usufruiscono abitualmente dell’arenile come di una vera e propria spiaggia. Eppure un tempo la zona abbondava di stabilimenti balneari. Durante il lavoro di ripresa fotografica all’interno di quartieri densamente popolati, Giaccone e Iannello, coi loro cavalletti e i borsoni con l’attrezzatura, hanno dapprima suscitato la curiosità dei presenti, poi il loro interesse fino a coinvolgerli emotivamente nel progetto. Insomma, anche se scettici, i palermitani, stavolta, non si sono dimostrati indifferenti al futuro del litorale cittadino.
Indugiando nell’osservazione delle stampe a colori esposte, si colgono alcuni elementi stimolanti per quelle riflessioni personali che uno sguardo superficiale potrebbe non percepire. Particolarmente valide le immagini che mostrano la città da un punto di ripresa posto sull’acqua, a bordo di un battello spazzamare, perché corrispondono, in qualche modo, all’aspetto con cui Palermo appare ai viaggiatori in arrivo.
Un primo impatto visivo che, al più presto, bisogna che venga reso assolutamente più invitante ed accogliente.
La mostra fotografica “Il mare promesso” di Gerlando Giaccone e Giuseppe Iannello, è allestita presso l’Arsenale della Marina Regia fino al 2 marzo, sarà visitabile il lunedì, martedì e giovedì dalle 8.30 alle ore 16.30, il mercoledì dalle ore 8.00 alle ore 18.30 ed il venerdì dalle ore 8.00 alle ore 14.30.
L’ingresso è libero
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