Non più tardi di tre mesi fa, il Sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, a seguito delle polemiche sul capodanno a Palazzo Cutò, vicenda su cui si attendono ancora i dovuti chiarimenti, pubblicava su Facebook due foto del marciapiede antistante il complesso che ospita la biblioteca comunale: la foto del “prima” con i cassonetti e i cumuli di rifiuti davanti il cancello del Palazzo e del “dopo” con un marciapiede finalmente restituito ad un minimo di decoro. Sempre su Facebook, lunedì scorso, la responsabile di Palazzo Cutò, dott.ssa Lea Amodeo, con un breve intervento corredato da eloquenti fotografie, ha denunciato la condizione di degrado e incuria in cui versa, ormai da molto tempo, il passaggio pedonale intestato all’imprenditore Giuseppe Graziano, inaugurato nel 2010, che collega via Consolare con la stazione ferroviaria e che ogni giorno viene attraversato da centinaia di pendolari e turisti.
«Ci vuole tanto per pulirlo giornalmente? O almeno un giorno si e uno no? Per chi viene dalla Stazione questo è l’ingresso in città! Non c’è da vergognarsi?» è lo sfogo della dottoressa Amodeo. Effettivamente, basta percorrere questi pochi metri per comprendere l’urgenza di un intervento, da parte del Comune, di pulizia straordinaria, per rimuovere la grande quantità di rifiuti distribuita lungo tutto il percorso e per restituire un minimo di decoro nell’area. Poi ci sarebbe da pensare alla vigilanza contro gli atti di (ancora troppo diffusa) inciviltà.
E qui l’attenzione passa al grande impianto di videosorveglianza da 350mila euro, consegnato a Giugno 2015, mai collaudato e sul quale sono emerse negli ultimi tempi numerose criticità in merito alla qualità e resa degli impianti, con telecamere dalla risoluzione insufficiente ad identificare responsabili di eventuali reati o a leggere i numeri di targa…
Ma non c’è solo il passaggio Graziano a versare in condizioni critiche: l’anonimo giardinetto antistante l’ingresso di Palazzo Cutò, di anno in anno, si sta trasformando in una piccola giungla-discarica: la fontana, fuori uso, è da tempo ridestinata a pattumiera. Le panchine sono state tutte distrutte e le lastre di marmo delle sedute depredate, mentre la vegetazione cresce spontanea (sarà una versione bagherese di “giardino all’inglese”?) arricchita dal solito sottobosco di rifiuti.
Insomma, il solito “splendido” biglietto di benvenuto per chi giunge a Bagheria in treno.
Gianfranco Scavuzzo
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