Bagheria: L’informazione locale a confronto

Sì svolgerà questa sera, Lunedì 27 giugno 2016, alle ore 21 nell’Auditorium della Parrocchia di San Pietro, la Tavola rotonda sull’Informazione a Bagheria dal titolo: Quale informazione a Bagheria: Libera, imbavagliata, mistificata?

Interverranno esponenti delle Istuituzioni, della Politica, delle Associazioni e cittadini. L’evento è patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia.

         Pubblichiamo il contributo scritto dal direttore di Bagherianews.com, Angelo Gargano, che non potrà essere fisicamente presente all’evento.

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“Rivolgo  un ringraziamento a Pino Grasso, ideatore di questo  convegno sull’informazione, a padre Luciano Catalano che ci ospita, ed un saluto ai partecipanti e relatori a partire da Riccardo Arena, presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, ed agli altri colleghi che parteciperano alla discussione.

Pur non potendo partecipare di presenza alla discussione desidero in ogni caso portare un contributo su quelli che dovrebbero essere, tra gli altri i nodi su cui il convegno deve pronunciarsi.

Premetto, e spero che Pino Grasso non me ne vorra’, che il titolo della discussione pur pertinente mi sembra mal posto, come a volere gia’ prefigurare in maniera ‘rigida’ che questi sono i problemi  dell’informazione.

L’informazione a Bagheria, pur scontando questioni specifiche e territoriali,  così come a Palermo e in Sicilia ed altrove e’ quella che e’, e che deve essere: notizie di varia natura che politica, cronaca ecc..vengono inevitabilmente filtrate attraverso la storia personale e politica, la sensibilità e la professionalita’ degli operatori, della loro cultura, del loro portato umano, della loro esperienza.

Naturalmente l’informazione e’ anche tutela e conoscenza di legittimi interessi di gruppi sociali, economici e politici, religiosi e culturali ecc…ma non andiamo lontano. Pensiamo che Bagheria goda di una offerta informativa varia e plurale che dai tradizionali strumenti di comunicazone della carta stampata, integrata da periodici locali in particolare ‘”Il settimanale di Bagheria” da oltre dieci anni presente settimanalmente in edicola, attraverso altre pubblicazioni periodiche e ad un folto gruppo di siti online aventi valenza territoriale, oltre all’informazione radio televisiva fornita da Mediaone, gruppo da trenta anni ben strutturato nel territorio con radio e tv locali, ed oggi presente anche a livello regionale.

Ci sono pero’ tre aspetti legati alla specificita’ del territorio, ed in particolare dell’informazione locale che andrebbero indagati.

Partiamo dal primo: perche’ a Bagheria storicamente, ed a parte l’esperienza radiotelevisiva di Mediaone, non si e’ mai riusciti a creare impresa con l’informazione? Nel senso di giornalisti, grafici, gente che ha voglia di scrivere e raccontare, imprenditori che possano individuare come possibile fonte di reddito una vera e propria impresa editoriale, ieri sulla carta stampata ed oggi sul web?

Ricordiamo da sempre generose iniziative individuali o di piccoli gruppi che non hanno mai assunto una vera e forma stabile di piccola impresa con tutti i passaggi che portano dalla ricerca, alla produzione, alla diffusione di notizie?

Ancora oggi i siti online che sono l’unica vera novità di questi ultimi dieci anni sopravvivono solo grazie agli sforzi e ai sacrifici di chi ci lavora, e senza riuscire ad attrarre risorse ed investimenti che consentano di far crescere quesre realta’ e che riescano a fare raggiungere le dimensioni anche di micro impresa?

In secondo luogo va segnalato che l’informazione in una dimensione territoriale paesana e’ sempre, soprattutto per quanto riguarda la cronaca, ma anche la politica, piu’ difficoltosa rispetto a chi opera nei grandi conestì urbani o territoriali.

Ed il perche’ e’ abbastanza ovvio: spesso accade che il mafioso arrestato, il commerciante che ruba la luce o sanzionato per inadempienze e’ una persona che conosci, che magari incontri al bar, o un vicino di casa, o il fornitore di frutta o di pesce, o ed accade, puo’ essere, anche un amico o un lontano familiare, il quale non concepisce l’informazione come servizio pubblico, ma come una sorta di rapporto privatistica che può derogare ai valori cui deve rigorasamente attenersi e chiunque sia il ‘ soggetto’ di cui si e’ tenuti a pubblicare notizie e foto.

E proprio sul tema delle foto sul web continuano a circolare, mai sopite polemiche sul poveraccio o sul furbacchione, magari incensurato, arrestato perché ruba la luce o perché ha in tasca 10 grammi di sostanza stupefacente, mentre talvolta rispetto a reati, almeno apparentemente più gravi non vengano sanzionati con la pubblica gogna (che tale e’) della pubblicazione della foto.

Ed infine il “provincialismo” della politica locale, vizio non recente che pero’ tende ad aggravarsi: il fastidio, l’intolleranza, soprattutto a Bagheria per qualsiasi critica o proposta che cerchi anche solo di suggerire soluzioni ai problemi comunque gravi che caratterizzano la vita civile di Bagheria e interland. Mai una risposta sul merito dei problemi sollevati, ma l’ormai insopportabile ritornello: “allora era meglio prima? Allora volete tornare al Coinres? Volete i vecchi governanti?”

Non serve neanche per far capire l’espressione-tormentone del buon soldato Sc’veik:’ faccio rispettosamente osservare che proprio perche’ ero nauseato del vecchio, ho votato per il cambiamento, che quindi mi aspetto’.

Ma pare che con gli attuali amministratori non serva percheil motto prevalente e’: ‘O con noi o contro di noi’, ‘tertium non datur’, e sotto sotto magari un uso non consono del sito comunale, deviato talvolta rispetto agli obiettivi istituzionali per rinfocolare polemiche anche personali di assessori, ed allusioni su ipotetiche liste di proscrizione per le conferenze stampa dell’amministrazione.

Una prima strada per parlare di queste cose c’e’, e cioè avviare, e qualunque esso sia, uno strumento di confronto e di auto organizzazione dei locali operatori dell’informazione, per potere a ragionare di queste cose e di tanto altro. Bagheria e’ pronta per far nascere un organismo territoriale dell’informazione locale.

Angelo Gargano

pino grasso


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