Abbiamo appreso con profondo rammarico che l’assemblea regionale siciliana ha bocciato in aula l’emendamento presentato dal movimento cinque stelle che salvava la permanenza della circoscrizione di Aspra. La nuova legge elettorale prevede infatti che dalle prossime elezioni non ci saranno più le circoscrizioni (i vecchi comitati di quartiere). E sebbene i maggiori partiti politici rappresentati all’ARS si erano esposti (anche pubblicamente) impegnandosi a salvare la circoscrizione di Aspra, all’atto della votazione si sono tirati indietro, decretando, di fatto, la fine della circoscrizione alla fine del mandato attuale che scadrà nel 2019. Lungi da tutti noi alimentare un’ulteriore polemica politica sulle ragioni di tale scelta. Rimane tuttavia l’amaro in bocca per diversi motivi:
Se l’eliminazione della circoscrizione di Aspra segue un criterio di economicità (o di spending review, come è di moda dire adesso) vorremmo ricordare che da tempo sia il presidente che i consiglieri circoscrizionali svolgono il proprio ruolo istituzionale nella più completa gratuità senza percepire alcun compenso o gettone di presenza, anzi, le sedute del consiglio circoscrizionale sono state sempre convocate rispettando la contemporaneità con gli orari di apertura degli uffici comunali della sede decentrata di Aspra annullando, cosi, qualsiasi ulteriore aggravo economico nei confronti dell’ente.
Da tempo il consiglio circoscrizionale ha cambiato la sua denominazione rispetto alla vecchia definizione di “comitato di quartiere” proprio perché è maturata nella coscienza di tutti che Aspra e il suo circondario non potessero essere equiparati a un quartiere periferico di Bagheria, ma ad una realtà culturale propria tale da imporre l’elezione democratica di rappresentanti eletti direttamente ed esclusivamente dai residenti di Aspra per rappresentare presso l’amministrazione comunale le esigenze e le problematiche di tutta la frazione.
Tali riflessioni ci inducono a ignorare le reali motivazioni che stanno alla base della decisione dell’assemblea regionale e a porci alcuni legittimi interrogativi: forse si vogliono privare Aspra e i suoi abitanti di quelli uffici che ad oggi assicurano un minimo di decentramento amministrativo e il cui affitto e stipendio degli impiegati che vi lavorano costituiscono il solo “impegno” economico per il comune di Bagheria? Perché di fatto togliendo la circoscrizione che è a costo zero l’unico risparmio in termini economici sarebbe quello di togliere gli uffici della circoscrizione. Forse l’operato della circoscrizione è di intralcio a qualcuno? (solo così si giustificherebbe l’eliminazione di una istituzione che non costa nulla)…
Da cittadini gradiremmo una risposta a questi interrogativi.
Noi nel frattempo continueremo la nostra missione con lo scrupolo e la serietà che il ruolo che rivestiamo ci impone, nel pieno rispetto della volontà di chi ci ha votato e con la consapevolezza che l’eliminazione di un organo che da sempre ha fatto da collante tra le esigenze della frazione di Aspra e il comune di Bagheria sia un nocumento per tutta la collettività. Auspichiamo, pertanto, che le forze politiche coinvolte possano mettere per una volta da parte tutte le contrapposizioni politiche e operare una scelta di coscienza che vada oltre lo sterile propagandismo e miri a difendere realmente le esigenze di una comunità troppe volte dimenticata da chi poteva e invece non ha fatto. Aspra lo merita.
Il consiglio di circoscrizione
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