Lo avevamo detto qualche mese fa: c’è un debito enorme del Comune di Bagheria nei confronti Amap su cui si stanno accumulando interessi e morosità, che costituiscono sicuro danno erariale. Ieri il sito bagherianews ci informa che il debito è cresciuto fino a circa 1,5 milioni di euro. Infatti il Comune non avendo ancora emesso alcuna fattura e non avendo incassato un euro dal servizio idrico, non può di contro pagare il conto salato dell’acquisto di acqua all’ingrosso di proprietà dell’Amap. Ed ecco che forse per evitare che questa gestione folle si trasformi in un sicuro debito fuori bilancio, con il coinvolgimento di revisori dei conti, consiglio comunale e Procura della Corte dei Conti, si aguzza l’ingegno e si scrive negli atti amministrativi che “nel corrente anno, Amap spa non ha né fatturato, né effettuato lettura dei consumi ai contatori in entrata delle vasche comunali di accumulo”. Una dichiarazione che sembrerebbe falsa, da quanto emerge dalle affermazioni della presidente dell’Amap Maria Prestigiacomo secondo cui sarebbero ben 7 le fatture emesse da Amap e tre le letture effettuate negli ultimi mesi. Perchè allora dichiarare che Amap spa non ha né fatturato, né effettuato lettura dei consumi? Che sia l’estremo tentativo di evitare che le carte finiscano alla Corte dei Conti? Inoltre il Comune di Bagheria continuando a non pagare, costringerà Amap a ridurre la fornitura d’acqua ai serbatoi, una misura drastica a cui la Società palermitana sarà obbligata per evitare il suo tracollo finanziario. Ma Bagheria può permettersi una riduzione di fornitura idrica in entrata ai serbatoi? Che conseguenze può avere in una città dove ci sono ancora zone dove l’acqua arriva a singhiozzo e col contagocce? Sicuramente catastrofiche, e a pagare non possono essere sempre e comunque i bagheresi. Invitiamo pertanto l’Amministrazione a provvedere al pagamento immediato del debito e a scongiurare possibili disservizi dovuti alla riduzione della fornitura idrica da parte di Amap.
Orazio Amenta
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