A”Tu x Tu” con Pietro Pagano

Tra i personaggi singolari della nostra Bagheria, emerge per operosità e impegno sociale Pietro Pagano. Egli nasce il 20 settembre del 1959, a Bagheria; sposato con Anna Raneri e padre di due figlie (Giuliana e Carla), dirigente di una società cooperativa, noto per la sua esperienza nel campo della cooperazione agricola e sociale. Iniziamo la nostra intervista presso gli uffici della sua associazione, all’interno dei quali, ci attende una stanza soleggiata dalle sedie bluastre poste in fila; alle pareti, le foto antiche, i manifesti  con dediche ed i colori della Sicilia che ornano un ambiente comune.

Politicamente parlando, di Pietro Pagano si potrebbe narrare molto; del suo impegno sociale attivo nel territorio, della sua carriera  nell’ambito della politica ma, questa volta, affondiamo le nostre curiosità sulla persona anzichè sul ruolo che egli ha ricoperto. Distolti dall’effetto ottico vibrante della sua camicia rigata, ci facciamo raccontare la nascita delle sue passioni ed impegni lavorativi, obiettivi e gioie raggiunte.

Ci racconta nello specifico, da dove nasce il suo grande impegno nel settore dell’agricoltura. Ai tempi Pagano lavorava in una cooperativa
che si occupava dell’esportazione di agrumi e da qui, nacque via via un lavoro intenso e duraturo nel tempo che lo portò a conoscere tutte le fasi di raccolta, commercializzazione ed esportazione degli agrumi.

Ecco che nacque, ci spiega Pagano, la curiosità e la passione per le veline: quelle carte così leggiadre che avvolgevano preziosamente gli agrumi, uno per uno che con cura ne custodivano sapori e profumi, facendone gemma preziosa della nostra terra. La carta velina stampata quindi, la cosiddetta “mustri”, illustrava i loghi delle aziende.

Dalle splendide raffigurazioni delle ville settecentesche, ad animali dalle strane fattezze e strabilianti colori; dalle donne famose d’un tempo alle scene tipiche della tradizione siciliana. La passione per tale raccolta portò Pagano al collezionismo delle carte prestigiose, divenendo
grande interesse da custodire e divulgare. La passione per l’iconografia commerciale dei limoni a Bagheria, diviene prezioso interscambio
tra collezionisti in tutta Europa, portandolo ad acquisire informazioni non solo inerenti alle industrie del tempo ma anche agli illustratori artefici delle immagini.

Fu consigliere comunale dal 1987 al 1992, nelle file del Partito comunista. Nel 2003, per sette anni, è assessore, prima ai servizi sociali e poi all’urbanistica, svolgendo pure le funzioni di vice sindaco; per due anni, dal 2011 al 2013 è consigliere comunale. Decide poi di allontanarsi dalla vita politica riprendendo le attività lavorative volte al coordinamento di associazioni e  cooperative di agricoltura.

Oggi, è coordinatore dell’associazione “Natura e Cultura”: associazione che incentra i propri obiettivi sulla conoscenza e divulgazione
di itinerari rurali.  Egli, in base alla conoscenza del territorio bagherese e limitrofo, crea “nella terra di Guttuso”, un’iniziativa che
prevede quattro itinerari rurali ovvero “La conca d’oro”, “La valle dell’eleuterio”, “Le vie dell’olio” e “monte Catalfano”.

Aggiunge per ultimo un quinto itinerario ovvero L’arco azzurro. Su quest’ultimo, è doveroso riconoscere l’impegno e la costanza con la quale Pietro Pagano, affronta il problema degli scempi urbanistici che strappano alla natura, angoli di un territorio violato nella sua essenza nonchè di incommensurabile bellezza: dopo anni di lotte burocratiche infatti, intorno al 2008, Pietro Pagano in qualità di Assessore all’urbanistica, riuscì ad ottenere i permessi per la demolizione di una struttura, ai tempi proprietà del boss di Ciaculli, Nicola Prestifilippo, la quale deturpava la bellezza dell’arco azzurro.

Occorre quindi riconoscere il duro lavoro svolto nel corso degli anni e che oggi, grazie all’arduo impegno di Pagano, possiamo gioire della bellezza di un paradiso fieramente ritrovato. Dell’ecomostro rimane una terrazza gestita dall’associazione che renderà il luogo dapprima agibile e poi visitabile, uno spazio comune che sorreggerà i visitatori in una vista gioiosa d’un panorama mozzafiato.

Pietro Pagano afferma quanto sia  importante che tutti possano gioire e fruire del mare, della nostra costa. In effetti le meraviglie della costa, i cobalti del mare vengono strappati alla nostra vista, risplendendo solo per ville che troneggiano al di là di trincee chiamate cancelli, privatizzando un panorama chiuso ermeticamente dagli scempi edilizi.

Oggi se l’Arco Azzurro è tornato a risplendere, libero da un mostro di calce e mattoni, lo dobbiamo a Pietro Pagano e di questo, Bagheria ed i bagheresi ne vanno orgogliosamente fieri. La Cooperativa sociale “Lavoro e Solidarietà” di Pietro Pagano, propone un’interessante iniziativa rivolta alle scuole bagheresi. Grazie all’acquisizione di un terreno in affido presso il Parco di Villa Valguarnera, la cooperativa
promuove il progetto “Piccoli agricoltori”. Un lavoro collettivo che prevede la coltivazione di un orto didattico, gestito dalle classi.

La cooperativa “lavoro e solidarietà”, è già attiva da parecchi anni nel territorio bagherese; essa promuove attivamente la corretta alimentazione, la tutela e salvaguardia dell’ambiente in relazione alla salute dell’individuo. L’obiettivo dell’orto didattico quindi, mira ad una maggiore consapevolezza di una sana nutrizione, sviluppando conoscenze specifiche nel mondo dell’agricoltura e della botanica; i piccoli agricoltori, grazie al lavoro manuale in veste di gioco, acquisiscono le conoscenze che stanno alla radice della nutrizione: dalla preparazione del terreno alla semina, dalla concimazione all’irrigazione sino alla raccolta dei frutti che la natura offre grazie al lavoro manuale.

L’approccio con l’ambiente porterà gli studenti ad una maggiore coscienza del lavoro manuale con finalità nutritive nonchè di tutela e salvaguardia dell’ambiente. Basti pensare al progresso che la tecnologia (senz’altro utilissima risorsa dell’era moderna), stia da un lato
avviando le nuovissime generazioni ad un vero e proprio regresso nei confronti dell’ambiente “reale” che li circonda. Torturando
spasmodicamente display di smartphone e tablet, un bambino cittadino non conosce oggi, l’odore della terra, la rugosità di una
foglia, la distinzione degli alberi.

Esso, è un chiaro segno di regressione che grazie ad interessanti progetti come “Piccoli agricoltori”, proposto da Pietro Pagano e Nicola Buttitta, avvicina i bambini alla realtà botanica, naturalistica e ambientale. Capire il ciclo vitale della natura, migliorare la cultura alimentare, nonchè gioire sul prendersi cura dell’ambiente in un clima di condivisione gioioso del tempo.

Pietro Pagano, cosa la fa arrabbiare di più?
“…mi fa arrabbiare la testardaggine, l’ingiustizia e la burocrazia”.

 Ci parli di una sua grande passione.
 “La fotografia rappresenta sicuramente una delle mie più grandi passioni; dalla fotografia di denuncia, alla passione per la camera
oscura, alla grande ricerca dei bozzettisti, autori delle veline.”

La chioma dalle sfumature cineree, svolazza morbida da una parte all’altra: quale shampoo utilizza?
“Mah non lo so…Quello che trovo a casa!”

Cosa ama della sua città?
“Sono molto legato al territorio, ho sempre vissuto a Bagheria e mai ho pensato di spostarmi. Avere la consapevolezza che la nostra Bagheria è famosa nel mondo, mi dona molta gioia.  La tristezza è constatare che la Bagheria di oggi non riesce a risorgere,
ad esempio il problema dell’immondizia che l’affligge: la totale assenza di sviluppo volto al turismo.
Sono stato amministratore di questo paese per un periodo di  tempo ma, avverto solente, la sensazione di compiere passi avanti ed altrettanti indietro. Servizi per turisti totalmente assenti.  Malgrado tutto, sono molto legato alla mia Bagheria.

Il suo piatto preferito?
“Pasta al forno! Cucinata da mia mamma.”

…e da sua moglie?
“Pasta con il nero di seppia… lei viene dal mare.”

I personaggi che agiscono per la tutela dell’ambiente sono alquanto rari ma noti per l’impegno che costantemente dedicano alle cause sane e giuste.

La modestia con la quale Pagano si racconta e ci racconta, è la prova che l’agire, non ha bisogno di ornamenti verbali per descrivere
la nobiltà delle giuste battaglie: i fatti dimostrano con fierezza che per perseguire un obiettivo non bisogna demordere. Fieri noi di avere concittadini caparbi come Pietro Pagano, i quali lottano a gran voce e nel tempo, al fine di apportare onestà e giustizia in un mondo fatto di troppi silenzi.

 


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