Guttuso, il maestro di Bagheria in mostra al Castello Aragonese di Otranto

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Cosi a sud eppure così al centro del mondo. La Puglia si conferma ogni giorno di più regina di arte e cultura, oltre che di bellezze naturali. E lo fa stavolta con una mostra monografica su un grande artista nel panorama italiano e internazionale:

Renato Guttuso, ospite fino all’8 gennaio della città di Otranto, in quel Castello Aragonese che vanta allestimenti precedenti da capogiro, come le fotografie di Steve McCurry e i capolavori di Mirò e Warhol, in quelle sale consacrate ormai alle mostre e ai grandi eventi.

Con 50 opere esposte, la personale di Guttuso accentra tutto il potenziale che l’artista siciliano ha espresso con dipinti a olio su tela, tecniche miste e litografie, viaggiando lungo il suo percorso artistico neorealista e introspettivo, mettendo in luce il cambiamento del tessuto sociale attorno a lui, persona profondamente attenta e inserita nella società.

Espressionismo violento e denuncia sociale. Temi sui quali indiscutibile è stato il suo impegno, concretizzato poi con l’esperienza politica legata alla militanza nel partito comunista italiano.

La figura femminile riveste un ruolo cruciale, quasi centrale, in questa esposizione otrantina, curata da Giuseppe Benvenuto in collaborazione con Galleria de’ Bonis, come nella vista del Maestro. Celebre è stata la sua ars amatoria, che lo portava a convivere con le due sponde dell’amore, quello familiare legato alla moglie Mimise e quello profano, dominato dai seducenti tacchi di Marta Marzotto, la ‘nuvola d’oro’ Martina.

Rarità
Ricchezza
Bellezza dei ritratti di luoghi quotidiani e delle scene di genere
Ricercatezza visibile nelle nature morte

Quante cose è stato Guttuso. E che occasione per scoprirlo e ammirarlo in tutto il suo incantesimo pittorico. A partire dai dipinti a olio come ‘Lo studio dell’artista’ del 1963,  per arrivare agli studi preparatori di importanti lavori come quello per ‘La Vucciria’, meravigliosa opera ambientata in uno dei più affascinanti mercati popolari di Palermo, tra bancarelle, pesce, verdura, carni. Quadro grandioso che immerge il pubblico in una tipica scena di vita quotidiana nel cuore della Sicilia.

Esposto anche un ritratto della moglie Mimise, fedele compagna di vita, uno studio per ‘La Spiaggia’ e un’ampia selezione di opere a china e disegni su carta, insieme a bozzetti originali dei famosi tarocchi.

Come tutti gli artisti, diverse fasi il maestro di Bagheria ha attraversato. Quella fiammante e decisa delladenuncia sociale degli anni ’30-’40 dipinta coi toni di un violento espressionismo. Fino al momento in cui la ricerca coloristica e corale prende il sopravvento, superando la mera denuncia e scivolando nel cubismo Picassiano e nel realismo, in opere come ‘La spiaggia’, ‘Paesaggi di Scilla’ e ‘Pescatori’. E poi gli anni ’80, quelli della riflessione, la fase più meditativa, pacata, al limite del metafisico.

Da ammirare nella cornice otrantina capolavori del calibro di ‘Nudo Seduto’, ‘Fuga in Egitto’. E poi ‘La cucitrice’ e lo studio per ‘Il tagliaboschi’ e per ‘La crocifissione’, la meravigliosa opera protagonista pochi mesi fa di un’intensa mostra alle Scuderie del Quirinale.

“Dopo il grande successo registrato dal Castello Aragonese l’estate scorsa, che ha visto la presenza di circa 65.000 visitatori in poco più di 3 mesi, grazie all’offerta dei progetti culturali ospitati in tutti gli spazi ormai musealizzati, ora proponiamo una mostra molto interessante per il periodo dell’Alba dei Popoli”. Sono del parole del sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, città impegnata in una vera e propria rinascita culturale.

“Abbiamo voluto fornire questa nuova importante opportunità nella nostra Città per i turisti che verranno in vacanza a fine anno ma soprattutto per i nostri concittadini. Crediamo sia importante continuare produrre nel nostro territorio progetti di alta qualità artistica, per una crescita di Otranto sempre più legata alle valenze storiche e culturali e lo facciamo in un castello ormai aperto tutto l’anno, che offre una visita nelle sue sale anche ai Luoghi della Preistoria, con l’allestimento relativo alla Grotta dei Cervi, e il suggestivo percorso dei sotterranei”, ha concluso il primo cittadino nel corso dell’inaugurazione della mostra.

Una terra meravigliosa il Salento. E ‘Paese ricco d’anima‘ è definita Otranto dal curatore della mostra Giuseppe Benvenuto. Reso oggi ancora più ricco e meraviglioso dalla presenza periodica di grandi artisti, tra cui oggi il grande maestro di Bagheria.

Info utili:
Mostra: Renato Guttuso
Date: 26 novembre 2016 – 8 gennaio 2017
Luogo: Otranto, Castello Aragonese, Piazza Castello
Orari: Feriali ore 10-13 / 15-18 – Festivi ore 10-20 orario continuato
Biglietti ingresso al Castello: Intero 5 euro – ridotto 2 euro


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