LA MADRE DEL GIOVANE TRAVOLTO DAL TRENO RACCONTA LA STORIA DEL FIGLIO

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«Davide non ascoltava la musica dalle cuffiette quando è stato travolto dal treno in corsa nella tratta Ficarazzi-Bagheria. Davide non era un ragazzo “scalmanato” né tantomeno stava facendo un gioco estremo. Le cuffiette sono state ritrovate, ma nella tasca della sua felpa». Il drammatico racconto di quel giorno lo hanno raccontato il papà Francesco Polizzi e la mamma Tommasa Mangano che rompono il silenzio per raccontare come sono andate davvero le cose.

La signora lo attendeva alla stazione di Ficarazzi. Era il 5 novembre scorso, poco dopo le 15,30 il treno locale proveniente da Termini Imerese e diretto alla stazione di Palermo centrale ha investito Davide nel tratto Bagheria-Ficarazzi, a 800 metri dal ponte ferroviario sul fiume Eleuterio. Il giovane sedicenne, originario di Cerda ma residente a Ficarazzi, aveva appena finito di parlare con la mamma al telefono, le aveva detto di non preoccuparsi. Davide dopo aver aspettato invano per quasi due ore l’autobus dell’Ast nei pressi della stazione centrale, come faceva ogni giorno, ha deciso, insieme ad altri compagni, di prendere il treno, dopo aver avvisato la mamma. Davide ha soltanto avuto la colpa di non accorgersi che il treno si fosse fermato a Ficarazzi perchè stava conversando con un amico, quindi ha deciso poi di scendere alla fermata successiva, alla stazione di Bagheria dove, per non dare peso alla mamma, ha iniziato a percorre a piedi il tratto. Senza cuffiette, senza musica, senza alcuna distrazione… All’improvviso il forte fischio del treno e la tragedia.
Il papà Francesco, in quelle drammatiche ore non si trovava a Ficarazzi perché stava prestando servizio per la Guardia di Finanza a Lampedusa. E’ rimasto bloccato lì, impotente di fronte alla tragedia che ha colpito la sua famiglia.
Davide era un ragazzo speciale, non aveva grilli per la testa, era un giovane dai sani principi, sensibile e aveva un grande rispetto verso gli altri.
Non aveva vizi, non beveva, non fumava. Aveva tanti sogni, tra tutti uno in particolare: entrare a far parte della Guardia di Finanza, voleva seguire le orme del padre, a sostegno della legalità e della giustizia.

«Studiavamo fino a tarda notte – ha raccontato papà Francesco -. Era un ragazzo con la testa sulle spalle e noi lo abbiamo sempre sostenuto nel suo percorso». La famiglia ha sempre seguito ogni suo passo, lo ha incoraggiato nel suo percorso ed oggi lascia un grande vuoto alla mamma, al papà, al fratello Marco di 12 anni, alla zia Barbara che lavorava fuori dalla Sicilia e ha lasciato tutto per stare vicino alla sorella, al nipotino e ai propri cari in questo momento drammatico in cui nulla può colmare il vuoto che ha lasciato la scomparsa prematura di giovane diventato angelo troppo presto.

Ma il dramma coinvolge davvero tutti i nonni, gli zii materni e paterni, i cugini che sono cresciuti insieme a Davide e che non riescono a dare una spiegazione a tanto strazio. Al dolore della famiglia si sono strette le due intere comunità Cerda, paese d’origine del giovane e Ficarazzi città dove risiedeva con la mamma, il papà e il fratello Marco.

Tutti piangono Davide. Lo piange anche chi non lo conosceva: numerosissimi i messaggi d’affetto e vicinanza ai genitori sui social network, perché il solare e dolce volto di Davide ha colpito davvero tutti.

Davide frequentava con profitto l’istituto tecnico nautico statale “Gioeni-Trabia” di Palermo. Amava il mare, nuotare, stare all’aria aperta. L’ultima estate della sua vita l’ha trascorsa in Calabria, terra dove ha vissuto per 12 anni, godendosi le bellezze naturali di quella terra, tra tuffi a mare e circondato dall’affetto del fratello, dei suoi amici e dei suoi cari.
“In qualunque strada, in qualunque cielo e comunque vada, noi non ci perderemo”.Queste le parole del messaggio, scritto dagli amici, sul lenzuolo che avvolge la bara di Davide. La speranza dunque non muore, il ricordo resterà sempre vivo nel cuore di chi lo ama.

Il miglior modo per ricordare Davide sarà l’istituzione di una borsa di studio che prenderà il suo nome. «Sarà un modo – ha concluso il papà – per sensibilizzare i giovani e per mantenere sempre vivo il ricordo di mio figlio».

La redazione di Madonienotizie.it sosterrà l’iniziativa e collaborerà a promuovere e divulgare ogni altro evento utile a tenere viva la memoria e a coinvolgere i giovani studenti verso un percorso utile alla loro formazione culturale e umana.

Articolo apparso su Madonie News a firma di Laura Cinaciolo


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