È un ricordo ed una memoria, una presa di coscienza e insieme un riattualizzare un uomo, una persona, un amico! È un prender coscienza della ricchezza dei doni che lo Spirito in grande abbondanza aveva concesso a Vito ed insieme essere coscienti della sua fragilità e della sua debolezza.
Il Salmista recita: “Tu sei un uomo e non un Dio”. Mentre l’apostolo Paolo continua a ripetere alla Chiesa e al mondo: virtus in infirmitate perficitur! Da qui la ricchezza del patrimonio che egli affida ad ognuno di noi: un patrimonio di spiritualità, un patrimonio di impegno per ritornare nella casa del Padre.
Degno di lode e di memoria è quella passione – portata avanti però con responsabilità e gestita in sintonia e accordo con la sua
adorata Cettina – per il volo! Era un tentativo di esercitarsi per andare a Dio, per cogliere il divino e vedere il Volto del Signore!
Un tentativo per elevarsi e quindi avviare il processo di trasfigurazione. In questa ottica Paolo dice ai cristiani – in questo tempo pasquale – quae sursum sunt sapite! E in questa ricerca delle cose di lassù c’è tutto l’anelito verso il Signore.
Sicché l’esistenza di Vito va letta nel quadro dei valori umani – amicizia, sensibilità e attenzione agli altri, impegno di lavoro, e nel contempo orientamento chiaro e deciso verso il Padre celeste. È quando è stato chiamato a partecipare da vicino al mysterium Crucis, Vito – poggiando sull’aiuto della grazia – ha detto con coraggio e fortezza, così come il Cristo Gesù, ecce Domine: sono qui, sono pronto e sono presente per fare la tua volontà.
VITTORIO IN VOLO a cura di Vito Mauro, Edizioni Thule.
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