Umberto Balistreri, dopo laboriose ricerche, è riuscito a ricostruire la fine del tenente pilota Francesco Tempra. Ne rende conto in maniera dettagliata nel volume “Francesco Tempra, eroe asprense tra la guerra di Spagna e Malta” edito dall’Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici nel settembre di quest’anno. Il Tempra aveva trascorso l’infanzia e la giovinezza ad Aspra, ma era nato a Bufalo (Nuova York) il 12 gennaio del 1911.
Si era trasferito ad Aspra nel 1920. Il padre era originario di Ficarazzi e la mamma di Aspra. Laureatosi in Legge nel 1934, il nostro si è arruolato nell’aviazione e lì ha fatto rapida carriera. Dopo essersi distinto in diverse azioni di guerra in Africa, in Spagna e in Albania, ricevendo varie decorazioni, il 12 ottobre 1940, mentre compiva una missione, il suo areo veniva colpito e precipitava nella zona di Pozzallo. Ovviamente per il nostro eroe non vi era scampo. Purtroppo sulla vita di Francesco Tempra non esistono molti documenti.
Umberto Balistreri è riuscito a trovare un articolo del “Giornale di Sicilia”” del 3 novembre 1940 che conteneva l’annuncio della morte del tenente Tempra e un accenno di notizie biografiche. Nella “Gazzetta Ufficiale” del 26 settembre del 1941 il Balistreri ha trovato la notizia ufficiale dell’evento. Nel rapporto informativo su Francesco Tempra del giungo 1938 vi era già stata la proposta per la medaglia d’argento al valor militare.
Interessante anche la raccolta dei Bollettini di guerra con la descrizione di tutte le azioni compiute dalla nostra aviazione dal giugno al novembre del 1940. Il lavoro di Umberto Balistreri, oltre ad essere un valido ricordo del tenente Francesco Tempra, è anche un importante contributo alla ricostruzione delle azioni belliche nella prima fase della seconda guerra mondiale.
Le riproduzioni di foto che mostrano l’aereo Savoia-Marchetti e altre che riprendono il nostro eroe in momenti felici della sua vita, illustrano efficacemente il testo.
La borgata marinara di Aspra ha dedicato una via all’eroe, ma certo il Tempra meriterebbe un segno più importante per ricordare il suo passaggio nel luogo di residenza. (nella foto in alto la copertina del libro, in prima Francesco Tempra con la moglie Diana Emilia Parenti)
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