A “Tu x Tu” con Giuliana ed Ezio Di Liberto

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Da subito hanno avuto le idee chiare e, seguendo hic et nunc le proprie passioni, hanno raggiunto con fermezza i loro obiettivi.
Fondamentali i sani valori della famiglia  e l’amore per la musica trasmessi dai genitori, in particolare gli incoraggiamenti del padre Enzo nel seguire le aspirazioni.

Giuliana, infatti, non ha avuto dubbi quando da piccola ha deciso che sarebbe diventata una musicista, un impegno fatto di studio, sacrifici, fatica e anche viaggi.  Dettami, poi, che non manca di rivolgere a tutti quei ragazzi iscritti alla sua scuola di musica.

L’arte dei suoni è vissuta a 360°, tra concerti  live, collaborazioni ed insegnamento. Ezio, invece, con la musica ha sempre comunicato il suo modo di pensare, le sue emozioni e, da un’infanzia tra spartiti agli studi per diventare fisioterapista, questa passione lui non l’ha mai voluta abbandonare.

L’ha spinto piuttosto ad esternare la sua propensione alla progettazione di brani e, poi, a far parte attivamente della LAB Orchestra. Giuliana ed Ezio Di Liberto, compositori ed interpreti di nota esperienza, coppia musicale con alle spalle
un bagaglio di collaborazioni, eventi e riconoscimenti, portano avanti con grande entusiasmo non soltanto progetti, ma anche il
lato, genuino e di qualità, di voler fare e condividere la musica.

La prima cosa che vi viene in mente se dico la parola musica
G: Un percorso di vita intrapreso sin da piccola.
E: Una passione.

La passione per le note, ma due modi diversi di accostarsi al percorso artistico. Esperienza e scelte
G: Io ho iniziato a fare musica all’età di otto anni e da subito ho avuto l’idee chiare. Le prime esperienze musicali sono state
quelle provate a matrimoni, ricorrenze e piano bar, poi, tra i tredici e i quattordici anni, conoscendo diversi musicisti, anche i
concerti live ed infine la Brass Group. Qui, nonostante la piccola età, ho avuto la fortuna di conoscere e confrontarmi con gente di alto livello, sono crescita musicalmente e ho cominciato a maturare l’idea di accostarmi alla musica in maniera sempre più seria e professionale.

Oltre alla passione, lo studio per me è stato fondamentale: per questo motivo ho deciso di iscrivermi al Conservatorio e di laurearmi all’Università in Musicologia. Ora mi dedico pure all’insegnamento, sia nella mia scuola di musica a Bagheria
sia in diversi Istituti. La docenza, infatti, è qualcosa che mi appassiona molto e per me non c’è cosa più bella che essere per tanti ragazzi un punto di riferimento non soltanto in campo musicale, ma anche nel  loro percorso di vita. Detto questo, insegnamento a parte, la mia vita è la mia vita è dedicata interamente alla musica quindi sono sempre alle prese con concerti e progetti.

E: Come Giuliana ho avuto da sempre una grande passione per la musica ed essendo più grande di lei di 5 anni, l’ho  manifestata per prima in famiglia. Affascinato dagli strumenti a tastiera, ho cominciato con il pianoforte: io suonavo e mia sorella cantava. Parallelamente nutrivo anche tante altre passioni come lo sport e in particolare lo studio della fisioterapia, che mi ha portato ad intraprendere la professione appunto di fisioterapista.

Con il tempo ho continuato a fare musica: è sempre stato un modo per esprimermi e comunicare, non ne posso fare a meno.
Ho poi constatato e sviluppato il mio interesse a progettare, ideare e scrivere brani. E cosi si è ancora di più consolidata la collaborazione con mia sorella, nel senso che quando, a causa del lavoro non potevo esibirmi, lo faceva lei attraverso i progetti che costruivamo assieme. In pratica siamo diventati e siamo tuttora una squadra. Poi però per me è arrivato
anche un cambiamento all’insegna della musica: la LAB Orchestra, una realtà palermitana, nata nel 2012, da un’idea di Massimo Minutella di cui sono diventato leader come cantante e sono tornato a pieno ritmo a fare live di livello.

ll genere musicale o la band che più vi rappresenta 
G: Io ho sempre studiato jazz, ma in particolare la musica che più mi piace è quella degli anni ’80 e la musica pop. Come gruppi
musicali sicuramente “I Radiohead”.

E: Io sono cresciuto con gruppi come i Queen, adesso apprezzo molto i “Muse”, per il loro rock melodico caratterizzato da soluzioni armoniche certamente molto interessanti ed innovative.

Il vostro segno zodiacale
G: Ariete
E: Vergine

Ognuno di voi mi dice quali sono i pregi e i difetti dell’altro?
G: Il pregio di mio fratello è essere una persona ambiziosa: si impegna in maniera costante ed è sempre determinato a raggiungere ogni suo obiettivo. Il difetto, invece, è che troppo preciso.

E: Il pregio di Giuliana è il suo talento  smisurato e la sua intensa capacità di amare la musica. Il suo difetto è che talvolta tende ad adagiarsi. Aspetto che comunque, in parte, posso anche giustificare, dato che stiamo attraversando un momento storico molto difficile per chi fa musica.

Hai detto che siamo in un momento storico difficile per chi fa musica, a tal riguardo, vi chiedo: cosa pensate delle proposte  musicali in ambito televisivo, come talent show e programmi vari? 

G: Il mio pensiero deriva dall’avere visto e conosciuto in prima persona questi ambienti. Ho viaggiato molto e sola: ogni viaggio, nonostante i sacrifici, mi ha sempre insegnato qualcosa e mi ha fatto crescere. Delle mie tante esperienze, di quella di Sanremo, ad esempio, ti posso dire che mi sembrava di vedere delle “scommesse di cavalli”. Ogni discografico poi porta dalle 10 alle 15 persone che escono dai talent show. L’unica cosa che, in quelle occasioni, mi faceva veramente piacere erano i complimenti ricevuti dai musicisti: un loro apprezzamento per me vale senza dubbio più di quello di un discografico. In questi ambienti ho visto che viene ricercato il personaggio, quello che segue la moda, le tendenze e i gusti del momento, ma non sono mai tornata a casa demoralizzata.

E: Quel che penso è che i talent show hanno distrutto la musica italiana e che tutto sia purtroppo stato affidato a meccanismi, che tengono conto di altri interessi, quali ad esempio audience e ricerca del personaggio che, per la sua storia difficile, tende a fare breccia nel cuore e nei sentimenti del pubblico. E’ stato distrutto ciò che in Italia facevamo meglio: il cantautorato.

Quanto ha influito la figura di vostro padre, personalità nota nel panorama artistico e sportivo bagherese?
G: Mio padre mi ha sempre incoraggiato nelle mie scelte: lui essendo una persona sempre in prima linea per i giovani e dalla
mente aperta mi ha sempre sostenuto, mai obbligato. Entrambi i miei genitori, poi, per vent’anni sono stati salmisti alla Chiesa Madre di Bagheria e quindi io ed Ezio siamo cresciuti in un contesto, dove musica corale e spartiti erano all’ordine del giorno.

E: La musica, come ha gia detto Giuliana, ci ha sempre accompagnato e quindi frequentare gli stessi ambienti dei nostri genitori ha sicuramente contribuito a farci conoscere questa passione. Mio padre mi ha trasmesso sempre la positività e se c’è una cosa su cui lui ha influito è sicuramente l’averci insegnato che nulla è impossibile. In ogni cosa che fai lui trova sempre una motivazione, che poi è quella che ti fa andare avanti in ogni tuo obiettivo.

Un teatro, una chiesa, un locale, qual è il luogo in cui vi sentite  più a vostro agio nell’esternare l’arte musicale 

G: Direi sicuramente il teatro, ma anche un jazz club
E: Io con la mia esuberanza mi trovo meglio nelle piazze, in contesti grandi e con tanta gente.

I prossimi progetti assieme
Il nostro disco di Natale, “Christmas in coming”, già è ultimato, mancano solo pochi dettagli e verrà presentato ufficialmente a dicembre di questo anno: è un progetto portato avanti assieme, che dice tanto di noi e racchiude il nostro modo di approcciarsi a queste canzoni. In cantiere, poi, a parte questo, tanti altri progetti e in arrivo anche una grandissima sorpresa, di cui però per adesso preferiamo non dire nulla.

Articolo di Lisa Da Rios


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