Sul Giornale di Sicilia esce la notizia che due ville bagheresi del settecento sono in vendita. Si tratta della Villa Rammacca e di Villa Sant’Isidoro De Cordova. I due magnifici edifici sono in vendita per cifre molto alte, rispettivamente per 11 milioni e 8 milioni di euro.
L’affare è stato affidato alla società internazionale che si occupa di beni immobiliari di lusso, la Engel&Volkers che ha sedi in tutto il mondo.
Villa Ramacca è stata acquistata da una famiglia di imprenditori di Bagheria e ristrutturata una decina di anni fa, diventando una sala per banchetti e ricevimenti di grande prestigio.
Villa Sant’Isidoro, dopo la morte dell’anziana proprietaria, è divenuta una casa museo visitabile su prenotazione e sede di eventi di carattere culturale.
Sono due delle vllle settecentesche meglio conservate delle tante che sorgono a Bagheria.
Proviamo a fare un elenco di quelle più importanti:
Villa Palagonia, la villa dei mostri famosa in tutta europa già dal 700′, è una comproprietà gestita da un amministratore ed è visitabile a pagamento.
La sontuosa Villa Valguarnera, gioiello del barocco nel panorama architettonico monumentale europeo, è un bene privato appartenente alla famiglia Alliata Valguarnera. In qualche occasione è stata aperta al pubblico dando la possibilità a tutti di visitarla.
Vicino a villa Valguarnera sorge villa Trabia, una residenza privata che mai negli ultimi 30 anni è stata aperta al pubblico. Il giardino della villa ospita la statua “Abbondanza” del Marabitti, che precedentemente si trovava nel non più esistente parco di Palazzo Butera.
Vi è poi Villarosa, lussuosa sede di banchetti e convegni contraddistinta dalle maestose colonne in stile neoclassico sul prospetto principale, che con il suo aspetto austero scruta chi transita o entra a Bagheria dall’autostrada.
Vi sono poi i beni di proprietà del Comune di Bagheria: Palazzo Butera, nucleo dal quale si sviluppò l’abitato di Bagheria, con la vicina Certosa sede del Museo del giocattolo e delle cere, Villa Cattolica sede del Museo Guttuso, Palazzo Cutò sede della biblioteca comunale.
Nella vicina Santa Flavia troviamo villa San Marco, unica nel suo genere con il caratteristico aspetto di una fortezza, che sporadicamente viene aperta al pubblico e i complessi monumentali di Torre Sperlinga e villa Valdina di proprietà dei privati. Sede del Comune di Santa Flavia è la settecentesca Villa Filangeri, con il suo lussureggiante giardino e l’attigua Basilica di Sant’Anna.
Un territorio il nostro reso unico dalla costellazione di ville e residenze del 700′ disseminate in quella che era la Piana della Bagaria, luogo di villeggiatura dei nobili palermitani.
Un patrimonio architettonico che unito alle bellezze naturalistiche e alla forte identità gastronomica, quest’ultima risvegliata dalle numerose eccellenze che vi sono e stanno nascendo in questo campo, possono rappresentare senza ombra di dubbio la ricetta per trainare verso il futuro una cittadina ricca di storia e tradizioni.
[fonte Bagherianews.com]
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E’ TRISTE VEDERE DELLE MAGNIFICHE VILLE ,CHE QUALSIASI NAZIONE O REGIONE CI INVIDIEREBBE,CADERE
IN UN DEGRADO COSI’ EVIDENTE. PENSO CHE I COMUNI NONCHE’ LO STATO DOVREBBE AIUTARE I PROPIETARI
AL RESTAURO E AL MANTENIMENTO DI QUESTO PATRIMONIO STORICO CULTURALE CON SGRAVI FISCALI E
AIUTI ECONOMICI CONGRUI,PERMETTENDO LA VISITA AL PUBBLICO UNA VOLTA LA SETTIMANA.E’RISAPUTO
CHE ORMAI I PROPIETARI NON HANNO PIU’ QUELLA DISPONIBILITA’ PER POTERE AFFRONTARE TUTTE QUELLE
SPESE CHE PERMETTONO IL RESTAURO DI QUESTE OPERE D’ARTE ,PERCHE’ NON VADANO PERSE ,IL GOVERNO DOVREBBE INTERVENIRE ,PERCHE’ SI POSSA MANTENERE IL PRESTIGIO E LA RICCHEZZA STORICA ARCHITETTONICA.