Si è spento all’età di 83 anni Audino Arabia, “il Mister” conosciuto ed apprezzato prima come portiere e poi per lunghi anni come allenatore del Bagheria Calcio e di tante altre squadre.
Ne scrivo ancor prima che da nipote acquisito, da appassionato di calcio che nei trent’anni circa di frequentazione e conoscenza ne ha apprezzato le doti umane, la profonda cultura calcistica e soprattutto la grande stima e notorietà che riscuoteva nell’ambito sportivo a livello regionale e non solo.
Arabia era nato a Catanzaro città dalla quale non si era mai del tutto staccato, vi ritornava ogni estate per trascorrervi le ferie, città che lo ha
visto protagonista come giovanissima promessa ad appena 17 anni del Taurianova e poi come direttore Tecnico del Catanzaro negli anni 90 in serie B.
Da Catanzaro si era trasferito al Trapani in serie C, giovanissimo nella Sicilia della metà degli 50 inseguendo il sogno del pallone. Un pallone d’altri
tempi, di cuoio scuro e pesante, che lo aveva portato in giro per tante società, prima di approdare a Bagheria.
Era un portiere alto Audino, per quei tempi, con i suoi 1.82 cm, scattante
come una saetta, lo apprezzavano per le sue prese aeree ma anche per i suoi modi fieri e gentili . Ed e’ a Bagheria che da giovane portiere del Bagheria Calcio in serie D conosce la giovane Pina Di pasquale, si sposa e decide di metter su famiglia e qui infatti che nasceranno presto i figli Maria Concetta ed Antonello.
Quando il calcio non bastava ancora a sostenerti anche se eri un bravo e promettente portiere, Arabia è costretto a farsi assumere ai cantieri navali di Palermo, titolare all’epoca di una delle squadre e degli impianti , quello dell’Acquasanta, dilettanti più forti di Sicilia. Finiti i turni di lavoro e lì che corre a piazzarsi fra i legni della porta ed al contempo ad allenare i suoi ragazzi.
Dopo un grave infortunio nel campionato 1966 Arabia è costretto
a fermare i suoi voli fra i pali. Sono gli anni del grande portiere della nazionale inglese Gordon Banks e del loro unico titolo mondiale ed il calcio nazionale comincia ad apprezzare le gesta di Zoff e di Albertosi in Nazionale, e Audino la cui passione e l’amore di una vita non si possono fermare, si reinventa subito allenatore, prende il primo patentino a 32 anni e comincia li la carriera del Mister Arabia.
Conosciuto in tutte le piazze calcistiche provinciali di Sicilia, ma anche in
Sardegna, in Puglia siede su tante panchine importanti nel mondo del calcio
di provincia, che appassiona e crea giovani promesse. Dopo aver conseguito i patentini di allenatore semiprofessionista, anche negli staff tecnici di diverse squadre di serie C e poi del suo Catanzaro Calcio in serie B.
Si confronta con vecchi amici di sempre, chiamati a sedersi sulle prestigiose panchine della serie A, da Scoglio a Mazzone a tanti altri spesso
citati e raccontati nelle sue lunghe discussioni sul calcio di una volta.
Una carriera che a Bagheria così come a Termini Imerese o a Partinico tanto per rimanere in provincia lo vide protagonista, forse negli anni più belli per l’ambiente calcistico locale, ma che per il suo carattere forte e diretto, lo aveva poi visto allontanarsi dal giro e dalle società che si erano susseguite.
Comunque, sempre, in questi anni decine e decine di ex giovani calciatori,
che erano passati dalle sue squadre lo ricordavano con grande affetto e stima . Una vita fatta di tante trasferte, di tante battaglie e di tante amicizie, in quel mondo oggi, ambito e fantastico perché pieno di denaro, a cui lui da vero sportivo schernendosi non voleva dare troppa importanza, e su cui non tollerava paragoni , men che meno sulla sua persona, salvo sempre ricordare I’intervento di quel suo leggendario coetaneo Gordon Banks , scomparso 2 mesi orsono, su un colpo di testa di Pelé durante il Mondiale
1970, ritenuta da molti la più grande parata della storia del calcio,
da cui immagino o meglio mi piace pensare, che lo zio Audino, “il Mister “ trasse anche inconsapevolmente lo stile britannico forte ed austero ed il fascino maliardo ed indiscusso che ce lo faranno ricordare per sempre.
Nino Amato
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