Ci avviciniamo all’anniversario della chiusura del ponte (agosto 2018) è ci si sta organizzando per l’evento con diverse iniziative, alcune delle quali sono state già state attivate da diverso tempo.
La più importante è la “class action” già depositata in tribunale con diverse decine di commercianti di Aspra che hanno deciso di dare mandato all’avvocato Vittorio Fiasconaro per approfondire le cause (ammesse che ce ne siano) che hanno determinato la chiusura del ponte e soprattutto le lungaggini burocratiche che ne sono seguite.
Presentata una “Class Action” in tribunale
e in agosto previsti eventi folkloristici sul lungomare
Va anche avanti a ritmo sostenuto l’iniziativa di commercianti ed imprenditori asprensi di organizzare una serie di eventi nell’occasione dell’anniversario della chiusura del ponte, iniziative che prevedono sfilate di majorettes, degustazione di prodotti tipici, dibattiti ed incontri con le autorità provenienti sia da Aspra che da Ficarazzi.
Comunque in questo momento il programma è ancora in fase di completamento e non appena verrà reso pubblico sarà trasmesso agli organi di stampa.
Tornando alle operazioni, a tappe, che vengono messe in atto dai tecnici della città metropolitana per valutare la pericolosità del ponte, l’ultima “visita tecnica” risale alla scorsa settimana. Per come è avvenuto nel passato, alla fine dei rilievi e delle varie prove, tutto è stato rimandato al mese successivo. In questa occasione le operazioni sono state seguite anche dagli amministratori dei due comuni interessati, il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli con gli assessori Brigida Alaimo, Maurizio Lo Galbo ed Angelo Barone mentre per Ficarazzi era presente il vicesindaco Salvo Licciardi.
Abbiamo provato a chiedere che speranze abbiamo per la riapertura e le risposte sono sempre le stesse “aspettiamo gli esiti delle analisi dei prelievi”. Effettivamente il ponte è pieno di fori e buche a seguito delle perforazioni operate al fine di prelevare campioni di cemento, solo che a forza di fare buchi un po dappertutto qualcuno comincia a preoccuparsi che il ponte “bucherellato” possa effettivamente diventare pericolante.
Di positivo comunque rimarrebbe la consolazione che almeno la chiusura, in questo caso (le buche), possa avvenire a seguito di esami reali e non con “rilievi visivi” per come è avvenuto nell’agosto dello scorso anno. Ci sarebbe una via di mezzo che, in questo momento, accontenterebbe un pò tutti e cioè un transito ridotto per mezzi leggeri nella sola corsia centrale con un senso di marcia alternato da un semaforo da “cantiere stradale”. Una soluzione momentanea che da parecchie persone viene considerata “intelligente” ed è forse per questo che nessuno la mette in atto.
Torneremo presto sull’argomento
Michele Manna
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