Un centinaio di bambine e ragazze di età compresa tra gli 8 e i 18 anni, frequenta giornalmente, i locali di palazzo Butera dove da oltre 150 anni svolgono la loro attività caritativa e di assistenza le Figlie della carità di San Vincenzo Dè Paoli dove imparano l’arte del ricamo e del cucito.
Quella di quest’anno è la sedicesima edizione della scuola che tiene impegnate le ragazze per un mese, tutte le mattine dalle 8.30 alle 12 durante le quali le ragazze che vengono da tutta Bagheria ma anche dai pesi vicini imparano il ricamo, il punto a croce, il punto filza, il punto catenella, il punto nodini, il punto giorno, per realizzare una serie di lavoretti tra cui centrini, asciugamano, tovaglie, tovaglioli per bambini.
La scuola di ricamo e cucito è denominata “Ric-amiamo l’amore” e si concluderà il prossimo 12 luglio con una mostra dei manufatti che saranno presentati nel corso di uno spettacolo di fine corso alla presenza dei genitori.
“La prima cosa più importante è quella di stare insieme e creare amicizia – dichiara la madre superiora Imma D’Amore – poi anche quello di imparare, a realizzare i lavori che facevano i loro nonni e come le suore vincenziane imparare ad essere al servizio degli altri”.
Le attività sono svolte con la collaborazione delle altre suore della casa, la decana della congregazione cittadina, Rosa Provenzano, Giuseppina Cuva e Maddalena Alongi, e ci sono pure tante mamme che collaborano.
Tra queste: Enza Bartolotta, Enza Di Cristina, Cristina Coffaro, Anna Castronovo, Marisa Pagano, Margherita Lo Coco, Marisa Pagano, Vilma Lombardo, Silvia Bruno, Dora D’Amico, Francesca Barone e Nina Scalini.
“Dobbiamo ringraziare queste mamme che hanno lasciato i loro impegni familiari – aggiunge suor Imma – per dedicarsi alle ragazze e alle bambine”. Una di loro Marisa Pagano, da bambina frequentava la “mastra” e adesso tramanda l’arte del ricamo alle ragazze. “In questi giorni sto insegnando il punto pieno alle ragazze – dice – che si stancano facilmente.
Non sono come le ragazze di un tempo che lavoravamo tutto il giorno”. Marika Spanò sta lavorando ad un bavaglino. “Ho saputo che qui a palazzo Butera operano le volontarie del Cav il Centro aiuto alla vita – spiega Marika – ed allora ho pensato di ricamare un bavaglino per una bambina che sta nascendo”.
Federica Aiello invece stà imparando da suor Giuseppina il punto ombra. “E’ molto difficile questo tipo di ricamo – dice Federica – soprattutto perché si lavora all’indietro, ma ho imparato presto e sto realizzando un lenzuolino”. Le giornate delle ragazze sono inframmezzate da momenti di fraternità e di preghiera.
Le suore inoltre, intrattengono le ragazze anche con lezioni di “bon ton” e leggendo qualche bella pagina del Vangelo. “La cosa che sorprende è l’interesse, la volontà e il desiderio di imparare delle ragazze – aggiunge suor Giuseppina Cuva – e questo significa che ci credono e noi adulti dobbiamo imparare a credere in loro.
La mattina arrivavano molto presto anche prima delle 9 e al termine della giornata non vogliono più andare via”.
Articolo di Pino Grasso
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