Casting ad Aspra. Museo dell’acciuga, 22 luglio 2019 alle 17,30
L’Associazione Culturale “La Nuova Panormo” e la Compagnia Teatrale “Araldo del Vespro”, effettueranno dei casting, per lo spettacolo “Orlando e Rinaldo: da pupi a realtà”, presso il Museo dell’Acciuga di Aspra, nella giornata di lunedì 22 luglio e che avranno inizio alle ore 17.30.
I candidati, ambosessi, dovranno avere un’età compresa tra i 20 ed i 40 anni. Per partecipare al casting è richiesto un monologo tratto da film fantasy o storico cavalleresco ed un brano in dialetto siciliano.
Per le candidature occorre inviare un’apposita e-mail all’indirizzo araldodelvespro@gmail.com, specificando in oggetto la frase: “Candidatura casting”, allegando il proprio curriculum artistico ed una foto, entro e non oltre il 20 Luglio 2019.
Per richiedere maggiori informazioni è possibile contattare la Compagnia Araldo del Vespro, via mail (allo stesso indirizzo specificato in precedenza) oppure chiamare il regista Giuseppe Bongiorno al numero 389-2996221.
Il progetto teatrale “Orlando e Rinaldo: da pupi a realtà”, mira a promuovere e a valorizzare la celebre Opera dei Pupi, orgoglio delle antiche tradizioni siciliane, proponendola in una veste originale, difatti, l’interpretazione non è più effettuata dai classici pupi, ma da attori in carne ed ossa.
Lo spettacolo è stato messo in scena, per la prima volta nei primi di maggio al Teatro Don Bosco Ranchibile, riscuotendo un grande successo.
Il cast è formato in parte da attori bagheresi: Paolo Tinnirello, nel ruolo di Orlando, Roberto Ardizzone che interpreta il Mago Malagigi, Fabrizio La Monica nella parte di Rodomonte D’Algeri e Matteo Volpe al quale è stata affidata la parte di uno dei compari che annunciano lo spettacolo.
La compagnia Araldo del Vespro è tornata ad esibirsi al Little Sicily di Capo d’Orlando, manifestazione enogastronomica che punta a valorizzare i prodotti di eccellenza siciliana e le tradizioni storiche.
Nella giornata del 18 maggio, gli attori della compagnia, hanno sfilato per la cittadina messinese, in costume da paladini, proponendo anche alcune scene dello spettacolo “Orlando e Rinaldo: da pupi a realtà”, in alcune delle quali veniva rievocata l’eterna rivalità tra il prode Orlando e l’irruento cugino Rinaldo, per conquistare l’amore della bellissima, quanto ambigua principessa Angelica.
In una terra che continua ad essere martoriata da quel male oscuro, chiamato mafia, esistono per fortuna, delle risorse umane, che si sforzano, sia pur con fatica, di far apparire anche la bellezza di una delle nostre tradizioni, che rischia di scomparire: l’Opera dei Pupi, primo bene immateriale italiano ad essere stato inserito nella lista dei patrimoni orali ed immateriali dell’UNESCO.
La riscoperta e la valorizzazione delle proprie tradizioni storiche, del proprio patrimonio culturale, rappresenta una marcia in più per contrastare quel degrado pericoloso e penalizzante che emerge frequentemente, accomunando la Sicilia all’illegalità.
E’ un impegno ed uno sforzo comune da portare avanti, sempre, con tenacia e perseveranza. Non rimane quindi che augurare alla Compagnia Araldo del Vespro ed all’associazione La Nuova Panormo, i migliori auguri, per il successo che merita un’iniziativa rivolta a lanciare segnali di positività, di cui tutti hanno bisogno.
A tale proposito, una menzione particolare la merita sicuramente, il Museo dell’Acciuga di Aspra, sorto circa 15 anni fa, su iniziativa dei fratelli Michelangelo e Girolamo Balistreri, imprenditori del settore di conserva ittica locale, che crearono nei locali dello storico stabilimento di famiglia, uno spazio unico al mondo nel suo genere, dove oltre a venire custodite l’antica tradizione della pesca locale e l’arte della salagione, si propone come luogo in grado di trasmettere segnali di legalità.
In una sezione del museo, infatti, denominata “Sard’Art”, sono esposti pezzi di vecchie barche, dette “sardare”, trasformati in vere e proprie opere d’arte da artisti locali, dedicate alle vittime illustri della mafia come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Don Pino Puglisi e Rita Atria,
Nicola Scardina
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