La riunione per l’organizzazione nell’aula consiliare di Bagheria
È in fase organizzativa il ritorno della marcia antimafia da Bagheria a Casteldaccia. Nell’aula consiliare di Bagheria, giorno 16, si è svolta una riunione con la finalità di rievocare l’evento di protesta e di sensibilizzazione pubblica, contro il costante e grave problema, rappresentato dalla mafia.
Alla riunione hanno partecipato, oltre il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli, anche i presidenti dei consigli comunali ed i sindaci dei Comuni del comprensorio, insieme ad associazioni sindacali dei lavoratori e delle imprese, Caritas, associazioni del terzo settore e referenti della rete delle scuole Bab el Gherib.
Si devono ripercorrere ben 37 anni di storia, per risalire alla prima marcia antimafia: nel lontano 1983, quando un evento, nato in maniera trasversale, venne promosso dal Comitato Popolare contro la mafia di Casteldaccia, assieme alle parrocchie della zona e dal movimento studentesco, contro le stragi avvenute nella porzione di territorio, che comprende i comuni di Altavilla, Bagheria, Casteldaccia, tristemente noto, come “Triangolo della morte”.
Nel 26 febbraio 1983, circa 20.000 partecipanti, tra laici, religiosi, studenti, docenti e attivisti, hanno camminato assieme, lungo la strada provinciale 88, meglio conosciuta come: “Strada dei Valloni”, seguendo un percorso di circa 4 Km, da Bagheria fino a Casteldaccia.
La scelta del percorso, lo stesso usato dai killer come via di fuga, dopo un attentato, volle in maniera provocatoria, lanciare un segnale, come la “manifestazione della necessità di potere percorrere lo stesso cammino a testa alta, senza ricorrere all’illegalità”, gettando così un guanto di sfida al potere mafioso.
L’iniziativa, contraddistinta da un forte carattere di unicità nel suo genere, ricevette una forte partecipazione popolare ed il sostegno dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
La marcia antimafia, dalla sua prima edizione, venne ricordata altre volte, la prima in occasione del 30° anniversario, con il patrocinio dell’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e la successiva, nel 2018, con la riedizione della marcia, effettuata nello stesso identico percorso.
Nel 2014 la strada provinciale 88 dei Valloni fu intitolata alla “Marcia Antimafia 26.02.1983”.
“La prima marcia del 1983 è stata popolare e trasversale, con 20mila partecipanti, tra laici e religiosi – spiega il Presidente del Centro studi Pio La Torre, Vito Lo Monaco– che hanno percorso compatti quella strada provinciale n.88 dei Valloni, un tempo scelta dai killer come via di fuga. Un fronte unitario di lotta alla mafia per reagire alle stragi del periodo. Oggi bisogna lavorare alla riedizione della marcia per sconfiggere le nuove mafie, più sottili, corruttive e pervasive”.
Nel segno della continuità, quindi, la lotta antimafia, prosegue il suo cammino, dando appuntamento per una nuova marcia, con la giusta consapevolezza che la strada, quella vera, da percorrere è ancora molto lunga e con la determinazione di arrivare fino alla fine.
Nicola Scardina
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