Riceviamo e pubblichiamo:
Determine a chiarimento, modifiche in corsa di presunti refusi, clausole che restringono e mutano in assoluta discrezionalità la platea dei potenziali concorrenti alterando il confronto competitivo… ancora una volta la Sicilia è il triste palcoscenico di pratiche furbette e illegittime che vedono quali attori principali società che, invece, dovrebbero essere portavoce di interesse generale e soprattutto pubblico.
Stiamo parlando della AMB S.p.A. della Città di Bagheria che –
per qualcuno che ancora non lo sa – ha indetto ben due concorsi
pubblici per l’assunzione, a tempo pieno e indeterminato, rispettivamente di 25 operatori ecologici e di 1 autista.
Peccato che questi due concorsi, oltre a essere stati confezionati
in maniera lampante con una cura quasi sartoriale come due vestiti da far
indossare solo ad alcuni amici e non ad altri, contengano anche delle irregolarità normative sulle quali è impossibile tacere.
Prima tra tutte, la violazione della legge regionale 15 del 2004 e, nello
specifico, dell’articolo 49 che impone alle aziende sottoposte a controllo
pubblico di effettuare le assunzioni del personale mediante concorso per
titoli integrato da prova di idoneità nel rispetto di quanto disposto dal decreto legislativo 165 del 2001.
Inoltre, entrambi i bandi non prendono minimamente in considerazione quanto previsto dal Decreto Presidenziale della Regione Siciliana del 5 aprile 2005 che stabilisce, in caso di assunzioni ai sensi dell’art. 49 delle Legge regionale 15 del 2004, quali sono i titoli che devono concorrere alla formazione delle graduatorie, ossia i titoli di studio, i titoli formativi e i servizi prestati in enti pubblici, così come i punteggi massimi attribuibili a ciascuno di questi titoli, e le preferenze.
La AMB SpA, infatti, pur bandendo due concorsi “per titoli ed esami”, sembra dimenticarsi del tutto dell’atto di indirizzo del Comune e dei titoli di studio dei potenziali candidati e pur inserendo il diploma di scuola secondaria di primo grado tra i requisiti di ammissione alla selezione pubblica, non precisa in termini di punti e frazioni di punti né il peso percentuale che allo stesso può essere attribuito né il peso percentuale che, invece, possono avere eventuali ulteriori certificazioni.
Gli unici titoli di cui tiene conto ai fini della selezione sono i servizi prestati in mansioni uguali o similari, con prestazioni rese, per giunta, presso imprese private. Insomma, taglia e cuce norme e requisiti che le sono più convenienti, in contrasto con quei doveri di imparzialità e trasparenza
che invece dovrebbe perseguire.
Pur non trattandosi di posizioni lavorative apicali, ci auguriamo – vista la
natura pubblica della AMB SpA – che la stessa prenda atto del proprio comportamento assolutamente irregolare e annulli quanto imbastito fino a questo momento, riservando a quanti decideranno di concorrere un
trattamento quanto più equo e oggettivo possibile.
Ma una domanda su tutte: era davvero necessario bandire un bando di
selezione pubblica per assumere operatori ecologici quando già
ve ne sono 25 (strano numero!) precari assunti l’anno prima e che
vantano ogni sorta di prelazione di legge all’assunzione?
C.to Cittadini di Bagheria
La redazione del “Settimanale di Bagheria” si rende disponibile
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