Imbrattata la cassetta della posta del museo del giocattolo con una mal riuscita svastica e all’interno della buca ritrovato anche un biglietto con la scritta “Jüdische Scheiße“ giudeo di m…”. Il fatto risale a qualche settimana ma è stato divulgato soltanto ieri.
“Alcuni giorni fa ho notato uno scarabocchio sulla cassetta delle lettere del museo – racconta il direttore del museo, Pietro Piraino – e una forzatura della stessa.
Poco dopo la notò anche un componente della Polizia urbana che si intratteneva con me all’ingresso del museo. Aperto lo sportello tiravamo fuori un foglio con su una stella a sei punte e due parole malamente scritte delle quali non si capiva il significato.
Su suo consiglio ho avvertito le forze dell’ordine che stanno indagando. Sono certo che si tratta dell’opera di balordi perditempo e non di atto contro di me o contro il museo, supportato dalla considerazione che la mia famiglia e il museo sono da sempre estranei alla politica e con unico interesse quello dell’arte e della cultura”.
Il professore che non appartiene alla religione ebraica, aveva partecipato recentemente ad un evento organizzato dall’amministrazione comunale in ricordo della Shoah, la presentazione di un libro sulla storia degli ebrei di Sicilia. In quella occasione Piraino aveva portato con sé una pistola giocattolo, un cimelio proveniente dal campo di concentramento di Mathausen, un giocattolo che un deportato ebreo aveva rudimentalmente realizzato con legno e filo spinato e un bossolo di pistola, per distrarre il figlio; entrambi finirono nelle camere a gas.
Negli anni del ’68 il professore studiava a Parigi e conobbe un cloachard, parente delle due vittime di Mathausen, con il quale iniziò un rapporto d’amicizia.
L’uomo era riuscito a conservare quel cimelio e, sul finire della sua vita, decise di regalare a Piraino il giocattolo per il suo museo, affinché non si perdesse memoria dell’Olocausto e di tutte le vittime della furia nazista.
Il fatto è stato immediatamente denunciato al commissariato cittadino. Al momento indaga la Uigos (Ufficio Investigazioni Generali e Operazioni Speciali della Polizia di Stato) di Bagheria e la scientifica per risalire, attraverso eventuali tracce rilasciate sul foglietto, ai responsabili del vile gesto.
“Esprimo profonda solidarietà al professor Piraino – dice il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli, a nome suo e di tutta la Giunta – condanno il gesto, di qualunque natura esso sia, il gesto stupido di qualche perditempo e ancor di più se invece dovesse venir fuori una qualche matrice antisemita.
Non è tollerabile accettare che in una città così aperta a tutte le diversità, a tutte le religioni, razze e appartenenze politiche, possa registrarsi un tale atto. Sono vicino al professor Piraino che svolge un ottimo servizio dedicato alla memoria attraverso il suo museo del giocattolo e delle cere che con grande piacere ospitiamo nella Certosa comunale e confido nell’operato delle Forze dell’Ordine che facciano chiarezza”.
(pig) Pino Grasso
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