I disabili a villa San Cataldo per trascorrere qualche ora all’aria aperta.

La felicità dei ragazzi disabili a cui l’amministrazione comunale ha concesso di potere stare all’aria aperta e di respirare a pieni polmoni il profumo di zagara che in questi giorni invade i viale alberati di villa San Cataldo, è palpabile.

“Mia sorella Roberta ieri mattina era felicissima e non vede l’ora di ritornarci – afferma Anna Rita Gulli – si sentiva finalmente libera di giocare, stare all’aria aperta e camminare sul muretto”.

Villa San Cataldo da qualche giorno è stata messa a disposizione dei disabili della città, per consentire alle famiglie di avere un ristoro in questi terribili giorni di pandemia.

Il sindaco Filippo Tripoli ha varato il servizio per venire incontro alle problematiche delle famiglie acuite dalla situazione attuale. “Abbiamo ricevuto diversi appelli da parte di famiglie bagheresi che hanno in casa parenti diversamente abili – dichiara il sindaco – e che hanno assoluto bisogno di uscire all’aria aperta per svolgere una sorta di attività terapeutica che adesso sarà possibile svolgere nella nostra splendida villa”.

L’amministrazione comunale ha coinvolto nell’attività le associazioni presenti nel territorio. “Mi ha contattato l’assessore alle Politiche sociali, Tornatore – dichiara la presidente dell’associazione “Vivere…vivere insieme”, Irene Savona – il quale mi ha chiesto di contattare le famiglie dei ragazzi che possono usufruire del servizio e fornire un elenco nominativo.

Cosa che ho fatto dopo una serie di telefonate. Debbo dire che tante mamma hanno paura del contagio, ma ce ne sono altre, soprattutto quelle che hanno ragazzi con patologie particolari che hanno aderito, anche perché l’organizzazione prevede una turnazione che garantisce la presenza di pochi ragazzi per volta”.

L’associazione a causa della pandemia ha chiuso i locali ubicati nel complesso “La Sicilia” di via Città di Palermo e oltre 180 soci sono costretti a rimanere a casa.

“Non possiamo aprire la sede – aggiunge Irene Savona – perché i locali sono angusti non disponiamo di spai esterni per svolgere le attività”.

Articolo di Pino Grasso per il “Pungolo di Bagheria”


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