Svolta nelle indagini dell’omicidio di Angela Maria Corona, trovata senza vita, giovedì della scorsa settimana, all’interno un sacco di plastica, sotto un ponte della strada provinciale che collega Bagheria a Casteldaccia. Il gip del Tribunale di Termini Imerese ha infatti disposto nella tarda serata di ieri, l’arresto di tre persone con l’accusa di essere gli autori e dell’occultamento del cadavere della quarantasettenne.
Dalle indagini dei carabinieri è emerso che la nipote, Maria Francesca Castronovo, di 39 anni, avrebbe assoldato due sicari, Guy Morel Diehi, ivoriano di 23 anni e Toumani Soukouna, maliano di 28 anni, perché dietro ricompensa di 15.000 euro, uccidessero la donna e facessero sparire il cadavere. La nipote e i due presunti sicari sono stati arrestati con l’accusa di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere.
Angela Maria Corona secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Bagheria, sarebbe stata strangolata e il cadavere inserito in un sacco di plastica e buttato in un dirupo fuori mano nelle campagne.
I militari dopo avere scoperto il corpo della vittima hanno rintracciato la nipote al centro grandi ustionati dell’ospedale Civico di Palermo, dove era stata ricoverata poco dopo il delitto con bruciature alle gambe.
Secondo alcuni testimoni le sarebbero state provocate dalla zia che le avrebbe lanciato dell’acqua bollente, secondo la giovane le ustioni sarebbero state provocate dall’incendio della sua macchina.
I carabinieri con la consulenza dei vigili del fuoco hanno accertato che il rogo era stato doloso.
Il Pungolo di Bagheria di Pino Grasso
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