La costa di Ficarazzi è interdetta alla balneazione così il sindaco, Paolo Francesco Martorana ha disposto attraverso un’ordinanza sindacale dell’ufficio di protezione civile. Con il DDG n. 368/2020 e 373 del 22 maggio 2020 la Regione siciliana ha stabilito che il tratto di costa per oltre un chilometro a ovest della foce del fiume Eleuterio non può essere adibito
alla balneazione per inquinamento, invitando il primo cittadino ad emettere ordinanza di divieto di balneazione e all’affissione di appositi
cartelli nei siti interessati dal divieto, al fine di comunicare e tutelare la cittadinanza in ordine igienico sanitario.
Insomma, a pochi giorni dall’estate la stagione balneare ficarazzese sembrerebbe compromessa, soprattutto per coloro i quali avevano già corredato le spiagge del litorale, come quella della crucicchia, di ombrelloni, sdraio e cabine, i cui fruitori potranno solo lasciarsi assopire dal sole e guardare il mare dalla battigia.
Non è la prima volta che Ficarazzi si guadagna il primato di bandiera nera in fatto di balneazione e non è di certo l’unica. Già nel 2016, il sindaco di Ficarazzi aveva emesso un’ordinanza sul divieto di balneazione, il quale a cascata coinvolgeva le acque di altre località limitrofe, come Aspra e sempre per motivi di inquinamento, che sembrerebbe estendersi
sempre di più.
Non per nulla, se nel 2016 il tratto di costa ficarazzese non dedito alla balneazione si estendeva per 200 mt adesso comprende 1100 mt di costa a ovest del fiume Eleuterio, compromettendo la balneabilità di quasi tutta la costa di Ficarazzi.
E’ deludente doversi soffermare a un semplice dato di fatto quando le cause
di tale inquinamento sono sotto gli occhi di tutti, amministratori e società civile. Da tempo legambiente parla e scrive delle cosiddette criticità storiche sull’inquinamento dei mari sempre più spesso riconducibile alla cattiva depurazione delle acque reflue, così come sottolineato da un report dell’ARPA del 2018 nonchè agli impianti fognari non a norma.
E’ noto a tutti i ficarazzesi doc che il territorio ha sempre avuto una vocazione agricola e non marittima e questo forse a molti concittadini basterebbe per accettare di non potere usufruire del mare a pochi
passi da casa.
Tuttavia, un paese che si affaccia sul mare è una risorsa, un concetto compreso solo da chi ama la bellezza; per questa ragione, il fatto che l’inquinamento deturpi il mare è uno spregio alla natura,
che nessuno dovrebbe continuare ad accettare.
Maria Luisa Domino
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