L’altro giorno ho ricevuto nel telefonino un filmato breve prodotto da Palermo City Walk. Questo social gira per la Sicilia per filmare e illustrare le bellezze naturali del nostro territorio. I filmati sono molto interessanti e presentano molto accuratamente, borghi, località, scorci di paesi, descrivendone la storia e le caratteristiche peculiari.
Nel filmato, cui facevo cenno, era illustrato Palazzo Butera. I suoi interni: in particolare la Sala Borremans e la Sala delle Formelle. Ricordava che Palazzo Butera è il primo insediamento abitativo e fondativo di Baaria, risalente al 1650.
L’Assessore Daniele Vella ha ricordato come il Principe di Butera, deluso nelle sue aspettative di carriera all’interno della Corte palermitana, si ritirò nella sua tenuta e costruì il Palazzo, che prese il suo nome, e divenne la sua dimora e dei suoi eredi.
Che negli anni successivi ampliarono il Palazzo e ne cambiarono l’orientamento. Dal fronte palermitano, al fronte verso il mare dell’Aspra.
Palazzo Butera è pure denominato Palazzo Banciforti. Mi piace molto questa denominazione. Suona molto più roboante e dà forza all’edificio.
Il filmato presenta pure la parte esterna. Le facciate, la torre con la
scritta “A dio o corte”, le aiuole, i giardini, le scale esterne, i cortili,
gli spazi per le passeggiate.
Tutto pulito, tutto ordinato. Insomma, un piacere immenso
vedere illustrato questo gioiello architettonico, con le sue pertinenze,
che è uno degli orgogli del nostro territorio e di noi Baarioti. Il Filmato, naturalmente, farà il giro dei numerosi follower di questo social Palermo City Walk. Per fare conoscere Baaria. Per farne apprezzare le bellezze. Nel filmato il presentatore promette che farà vedere altri luoghi e altre Ville bi Baaria.
Per inciso, se qualcuno vuole ricevere i filmati può digitare Palermo City Walk, diventare follower e vedere i filmati.. Perché ho presentato questa premessa? Nell’ambito del filmato, ad un certo punto viene inquadrato da
una finestra uno scorcio, che dà sul retro.Si vede un piccolo giardinetto, che era un cortiletto interno di disimpegno, malmesso, pieno di erbacce e recintato con vecchie lamiere.
Che si vedono anche dalla via Salvator Rosa. La vista di questo scorcio, devo dire che mi ha confuso, mi ha disorientato, mi ha fatto rientrare nella cruda realtà dei fatti nostri. Dici: “ma t’apprechi o pilu?” sì, m’apprecu o pilu.
Ognuno ha le sue fisime. Io ho le mie. Mi dà un fastidio immenso vedere le
strade, tante strade, di città e periferiche, molto transitate, a piedi o in macchina, piene di erbacce incolte, sopra e sotto i marciapiedi.
Come le vedo io, le vedono gli altri, e non fa certo piacere. Tanti Baarioti non ci fanno caso. Fa parte della normalità, le erbacce e le cartacce buttate per terra. Non è così per i visitatori che vengono da fuori.
Presentare la Città sporca e disordinata non richiama altro turismo.
È tempo di cambiare registro. Qualcosa l’Amministrazione comunale la sta facendo. Le strade e le piazze principali sono abbastanza pulite. Gli operatori ecologici, si stanno impegnando, ma non è sufficiente. Occorre fare di più. Anche nel centro storico. L’impegno deve essere più assiduo e più costante. Gli Operatori ecologici, per atavica tradizione vivono un complesso di inferiorità. Non deve essere più così. Ogni lavoro ha una sua dignità. E questa dignità deve essere riscoperta. Il loro lavoro è molto utile, direi indispensabile, per dare lustro e dignità alla nostra Città. Che ha tante bellezze, a vista e meno a vista.
Baaria ha nel suo DNA una caratteristica che, forse, non abbiamo valutato abbastanza: Baaria nasce come luogo di dimora estiva, di vacanza.
I nobili palermitani, a partire dal Principe di Butera Branciforti, scelsero il territorio ad est della Città, per la sua posizione affacciata sul mare, e per la sua posizione protetta dalle colline, per il clima mite: non troppo caldo d’estate, né troppo freddo d’inverno.
Anche noi Baarioti, oggi, ne traiamo enorme vantaggio. Forse ci
sembra tutto scontato. Dovuto. Ma non è così, la bellezza va curata, oltre che valutata. La crisi che ha prodotto l’epidemia del coronavirus sta facendo riscoprire in quasi tutta Italia l’importanza del Turismo come risorsa economica insostituibile.
Dovunque si sta ripensando a come riproporsi per richiamare i turisti, indigeni e stranieri. Come offrire più servizi e maggiori conforts. Anche Baaria, per la sua storia, ha una opportunità che non può lasciarsi sfuggire. Il senso dell’accoglienza e della ospitalità, sono pure esse nel DNA dei Baarioti. Bisogna creare le condizioni per lanciare in modo decisivo il turismo.
Domenico Aiello
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