Interviste al regista e al protagonista Roberto Romano
“Dio non ti odia”, film diretto dal giovane regista bagherese Fabrizio La Monica, è disponibile da pochi giorni sulla piattaforma di streaming on line: Amazon Prime Video. Una delle più importanti società di video on demand, ospita così il secondo lungometraggio prodotto dalla casa di produzione cinematografica indipendente Kàlama Film. Alla grande soddisfazione, per lo staff tecnico ed artistico della Kàlama Film, si aggiunge quella derivante dalla conquista di 7 festival internazionali. Abbiamo voluto incontrare il regista Fabrizio La Monica e Roberto Romano, il protagonista del film, per un’intervista che siamo lieti di pubblicare.
Fabrizio, il film “Dio non ti odia”, è disponibile su Amazon Prime, una delle più importanti società di streaming. Ci puoi descrivere l’emozione provata?
Per me è sicuramente un grande onore, oltre a rappresentare una grande soddisfazione, il fatto che il film è stato riconosciuto idoneo per essere visibile su una piattaforma importante come Amazon Prime Video, che accetta prodotti rispondenti ad un’alta qualità professionale e quindi non è facile potervi “approdare”. Sono naturalmente felicissimo, perché finalmente “Dio non ti odia”, potrà essere visto dal pubblico, dato che il servizio di Amazon Prime Video è diffusissimo in tutta Italia. Nei prossimi mesi è prevista l’uscita del film, anche su altre piattaforme di streaming, quindi posso ritenermi ampiamente soddisfatto.
Un lavoro venuto alla luce, dopo un’intensa lavorazione, ha prodotto un buon risultato, che si va ad aggiungere ad una ricca serie di successi, decretati dalla vincita di 7 premi in altrettanti festival internazionali, su ben 25 selezioni. Il cinema italiano, specialmente quello prodotto in Sicilia, con le maestranze locali, può quindi sognare un futuro roseo?
Il film ha ricevuto un ottimo riscontro presso i festival internazionali e ciò costituisce una grande soddisfazione sia per me, sia per i miei collaboratori. Adesso grazie al web, le selezioni in tali festival sono praticamente aperte a tutto il mondo; pertanto il semplice fatto che il proprio lavoro viene ritenuto adatto per la partecipazione è un motivo d’orgoglio, perché è stato scelto su migliaia di altri film provenienti da altri paesi, dove la concorrenza è veramente forte ed abile, ma allo stesso tempo, tutto questo da la misura del livello di competizione, che avviene su elevati standard qualitativi. Essere riusciti per ben 7 volte ad aggiudicarsi dei premi in determinate categorie, nei festival cinematografici internazionali, gareggiando con film di buona qualità di altri paesi, in ultima analisi, è sicuramente gratificante per lo staff della Kàlama Film. Per quanto riguarda il futuro del cinema italiano, purtroppo è un’incognita, perché il settore va male, per tantissimi motivi, tutto sta cambiando, basti pensare al sopravvento del format che riguarda le serie Tv e lo streaming a scapito delle sale cinematografiche. Io credo, tuttavia, che anziché opporsi a tali cambiamenti, bisogna accettarli ed adattarsi a questa “forma di evoluzione del cinema”, per non rimanere indietro.
Ci puoi descrivere la trama del film e l’idea alla base della sua realizzazione?
“Dio non ti odia”, è un film appartenente al genere drammatico, con forti tinte horror, dove regna un’atmosfera “gotica”. E’ un film in costume, ambientato tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, ma privo di una connotazione storica e geografica precisa, per via di una mia scelta in fase di sceneggiatura, che lascia volutamente lo spettatore in un “limbo sospeso” della libera immaginazione. Il film narra la storia di un uomo costretto ad accompagnare la figlia malata da un eremita guaritore, attraverso una terra selvaggia ed ostile, ben presto però i due si renderanno conto che la malattia della ragazza non è l’unica minaccia che incombe su di loro. Nonostante il titolo lasci presagire un tematica religiosa, nel film quest’ultima non viene affrontata; tuttavia ci si limita ad affrontare il contrasto che emerge dal rapporto tra l’uomo e la divinità, quando il protagonista, credendosi una vittima maledetta da un dio ingiusto, effettua un percorso di maturazione personale, nel corso del quale è costretto a fare delle scelte ciniche e crudeli, che in altre condizioni, un padre non dovrebbe mai fare.
Realizzare un film da zero deve essere un’impresa non da poco, sopratutto senza grandi mezzi a disposizione. Ma voi ci siete riusciti e continuate e riuscire, come fate?
La realizzazione di film è sicuramente un’impresa ardua: occorre effettuare molto studio preliminare, richiede molta praticità sul set, bisogna, inoltre, sapere organizzare le varie fasi che nell’ordine sono la pre-produzione, la produzione vera e propria e la post-produzione, seguita dalla distribuzione ed ovviamente dalla necessaria promozione. Io assieme al team della Kàlama Film, ci occupiamo di tutto questo a 360 gradi, siamo una squadra molto ridotta, ma abbastanza agguerrita; vogliamo dimostrare che anche in Sicilia si può fare del cinema di buona qualità, senza dipendere dalle grandi produzioni di Roma. Il trucco vincente per un buon film è avere fra le mani una bella storia, indipendentemente dal lato artistico e tecnico che indubbiamente sono fondamentali, con una bella storia di impatto da raccontare non si può certamente perdere. Riuscire a mettere in scena una bella storia, in modo professionale, richiede oltre che adeguate risorse economiche, delle maestranze disposte a spendersi e a fare dei sacrifici, per ottenere buoni risultati. Se il prodotto finale piace, il merito chiaramente non è soltanto mio, anche se io oltre della regia mi occupo anche della sceneggiatura ed in parte della produzione, ma anche della buona volontà delle altre persone, con le quali lavoro e che condividono un’unica passione: il cinema, con spirito di squadra.
Quali saranno i prossimi grandi impegni della Kàlama Film?
La Kàlama Film sta realizzando attualmente: “Il buio del giorno”, thriller psicologico, la cui uscita è prevista per il 2021. Stiamo lavorando con dedizione a questo ennesimo progetto, perché siamo “affamati” di successo ed intendiamo proseguire, in maniera affiatata, senza fermarci, per fare del buon cinema.
Roberto, al film “Dio non ti odia”, oltre a recitare una parte, hai contribuito anche alla produzione; una felice intuizione che ha poi portato i frutti sperati, visti i successi ottenuti. Vuoi parlarcene?
Fabrizio La Monica ha fortemente voluto la mia partecipazione in veste di protagonista principale, “scommettendo” su di me, perché ci ha creduto, sin dall’inizio. Così a mia volta, felicemente colpito da tale fiducia, mosso dall’entusiasmo, dalla forte passione del mio lavoro e soprattutto conoscendo la grande professionalità del regista, ho voluto scommettere anche io, sul progetto del film. Alla fine sono convinto che, a giudicare dalle recensioni positive ricevute, dai premi vinti, non ho sbagliato, avevo visto giusto, così come aveva fatto Fabrizio che ha saputo guidarmi in maniera egregia.
Dalle prime esperienze teatrali alle fiction televisive, come “Il Cacciatore” e “La mafia uccide solo d’estate 2”, passando anche per i cortometraggi, adesso puoi vantare la partecipazione ad un film che ha riscosso successo internazionale. La versatilità che hai dimostrato, unita al tuo impegno alla fine ti ha premiato.
Ho avuto modo di fare teatro e di partecipare in determinati progetti, abbastanza importanti, come figurazione speciale ed anche come semplice comparsa, per produzioni televisive nazionali, con perseveranza e spirito di sacrificio, frequentando corsi di recitazione, tenendo sempre a mente che la guida del regista è molto importante. Credo di essere stato premiato grazie alla mia determinazione, nel cercare di “entrare” nel personaggio: nel film “Dio non ti odia”, per esigenze di copione, non ho molte battute, quindi ho dovuto esprimermi con le espressioni facciali, dando il meglio di me stesso.
Quale emozione hai provato nel vedere i successi ottenuti dal film e la conquista sulla piattaforma di Amazon Prime Video?
Per una persona come me, che da pochi anni è entrato nel mondo del cinema indipendente, si tratta di emozioni indescrivibili. Non mi sarei mai aspettato che all’alba dei miei anni, che sono tanti, potessi essere in grado, di raggiungere ottimi risultati, non ci speravo anche se, naturalmente, ci contavo. Ognuno di noi deve essere cosciente e consapevole dei propri limiti, io lo sono sempre stato, quindi se sono arrivati questi riconoscimenti, penso che il merito sia della passione, dello studio, dell’umiltà che ho dimostrato e soprattutto credo che un attore bravo migliora per proprie prestazioni con la guida di un ottimo regista, in tal senso ritengo di essere stato molto fortunato, nell’aver lavorato assieme a Fabrizio La Monica.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Senza spoilerare troppo, posso dire che in attesa dell’uscita dell’ultimo lungometraggio della Kàlama film: “Il buio del giorno”, attualmente in fase di post-produzione, per “tenerci in allenamento”, ai primi di settembre produrrò un cortometraggio, guidato da Fabrizio La Monica, che si sta occupando della sceneggiatura. Altri lavori sono in cantiere, ma preferisco, per ovvi motivi, non rovinare la sorpresa. Vorrei concludere, lanciando un appello, affinché qualcuno, finalmente, armato di buona volontà, si accorgesse che in una terra martoriata come la Sicilia, ci sono tante opportunità da sfruttare sapientemente, perché ci sono altri attori bravi come me, i cui sforzi e sacrifici, vengono ignorati, dalle grandi produzioni per prediligere i soliti volti e per raccontare le solite trame, quando invece, le maestranze locali, non mancano certo d’iniziativa e di nuove idee da proporre. Vorrei davvero moltissimo che questa penalizzazione degli attori siciliani finisca.
Nicola Scardina
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