La novena per la Madonna della Milicia. Una spiegazione storica antropologica

E’ stato presentato ad Altavilla Milicia il nuovo studio del prof. Salvatore
Mantia
intitolato “La novena per la Madonna della Milicia: una spiegazione storico-antropologica”.

Il libro riporta la prefazione di Mons. Corrado Lorefice, arcivescovo
di Palermo e di padre Giuseppe Bucaro, antropologo. Il tema centrale del libro è l’interpretazione storico-teologica di un’antica novena, la Novena racconta una tradizione oralmente tramandata circa il misterioso ritrovamento del quadro presso la spiaggia del mare.

La novena scritta in dialetto siciliano è di autore anonimo. Vengono analizzate le strofe del canto, mettendo in evidenza il contrasto tra la fede cristiana e quella islamica. Il libro di Mantia analizza da un punto di vista artistico il quadro della madonna della Milicia focalizzando l’attenzione sugli stilemi pittorici e sul problema della committenza, essendo il dipinto tardo-trecentesco e di autore anonimo.

Abbiamo chiesto all’autore alcuni quesiti sulle tematiche affrontate
nel libro.

Come mai e quando ha cominciato a scrivere questo libro?
Ho avuto sempre interesse e curiosità per le tradizioni popolari,
l’arte e le storie locali. L’interesse per la tradizionale Novena in siciliano alla Madonna della Milicia è sorto in me già quando ero studente universitario,
mentre studiavo la filologia siciliana. Compresi che festa della
Madonna della Milicia, con tutte le sue manifestazioni, profane e religiose, dal punto storico-antropologico ha un’importanza notevole nel panorama delle feste patronali. Già nel secolo scorso aveva destato l’interesse del noto etnologo Giuseppe Pitrè che ne parlò nella sua famosa Biblioteca delle
tradizioni popolari siciliane.

Personalmente frequento il paese di Altavilla Milicia sin da piccolo, in
quanto mia madre era altavillese; altavillesi sono peraltro le origini di
mia moglie. Appunto per questo ho sempre partecipato gioiosamente alla festa della della Milicia, cercando di capirne in senso lato ogni aspetto.

Questo studio sulla Novena è il risultato di ricerche ed intervistesvolte, e già pubblicate in passato, ma ora riprese con l’occhio “del poi”, con una maggiore conoscenza e consapevolezza critica.

Ovviamente lo studio non è da considerarsi esaustivo e non ha pretese
di certezze assolute: è il frutto di una mia ricerca e delle mie considerazioni
critiche; auspico allora che sia da sprone ad ulteriori studiosi, spero giovani, al fine di ricercare nuovi e interessanti contributi circa territorio altavillese, sul quale certamente c’è ancora tanto da scoprire e da studiare.

Il libro riporta la prefazione di Monsignor Corrado Lorefice arcivescovo di Palermo e di padre Giuseppe Bucaro antropologo e direttore dei Beni Culturali della Curia di Palermo.

L’ arcivescovo di Palermo, Mons. Lorefice, augura che il mio commento alle strofe della Novena possa incrementare la devozione alla Madonna della Milicia e rinnovare l’interesse storico artistico verso il venerato Quadro.

Padre Giuseppe Bucaro mette in relazione la devozione alla Madonna della Milicia con il Festino di Santa Rosalia a Palermo, e nota quindi la forte devozione dei palermitani verso il Quadro di Altavilla, che durante la processione, prima di rientrare in chiesa viene rivolto con la sua vara verso
il capoluogo siciliano per benedire e proteggere appunto Palermo.

Bucaro è convinto che il testo della Novena non sia un testo ingenuo, ma è il frutto di un autore avente una buona conoscenza teologica. La novena, per lui, appartiene al genere del “miracoli” cantati al pari delle tavolette votive che raffigurano dipinti i “miracoli” ovvero le grazie ricevute dai fedeli per intercessione delle Madonna della Milicia.

L’autore anonimo che ha scritto la novena per la Madonna della Milicia era un poeta popolare oppure una persona colta che conosceva la dottrina Cristiana, la teologia e la poesia popolare?
Da alcune ricerche condotte ad Altavilla Milicia è emerso che l’autore della Novena possa essere stato un devoto altavillese, poeta popolare, improvvisatore di versi e strofe. Ma da un’attenta analisi del testo, a parer mio, si evidenzia una conoscenza della teologia e della mariologia che va ben oltre la semplice conoscenza del pio devoto. Non si esclude però che questo poeta indotto possa essere stato stato affiancato nello scrivere il testo da un sacerdote o da un conoscitore della materia.

Sicuramente si deve a lui l’importanza di avere conservato le strofe scritte della Novena che fino ad allora si tramandava solo oralmente. Nel libro è presente un inedito, una partitura ottocentesca del maestro Pasculli chiamata: “l’otto settembre ad Altavilla” opera di cui si erano perse le tracce
Giuseppe Pitrè nella sua Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, nel volume inerente le Feste patronali in Sicilia, descrive com’era la festa del tempo. Siamo nel 1899. Egli afferma che veniva eseguito un pezzo musicale del maestro Antonino Pasculli ispirato ai suoni e ai rumori propri della festa della Milicia.

Detta partitura si credeva persa; se ne erano perse le tracce e nessuno in tempi odierni ne aveva più memoria. Attraverso una ricerca sono riuscito a trovare lo spartito musicale del Pasculli: si intitola “L’8 Settembre ad Altavilla. E’ una “fantasia caratteristica”.

Si è miracolosamente salvata da un bombardamento bellico e per questo
motivo in una pagina riporta il foro prodotto da una scheggia. Spero che con l’aiuto del mio amico, il maestro Manlio Pindaro a cui ho già esposto la mia idea, si riesca a pubblicare l’opera integralmente e a farla eseguire da un’orchestra per ascoltarla, se così possiamo dire, dopo tanti anni di silenzio.

Ci sono diverse varianti sul testo della Novena? E inoltre cosa contiene il libro?
Il libro riporta le tre varianti della Novena che sono riuscito a reperire
ad Altavilla Milicia. Ma il libro non parla solo della Novena: affronta altre tematiche quali la committenza del quadro, e il suo restauro; riporta inoltre un appello affinchè si restauri un’antica edicola votiva della Madonna della Milicia a Palermo.

Vi è poi il resoconto di un miracolo narrato in uno scritto da mons. Antonino Romano, altavillese, che fu prozio di mia moglie. Il libro è corredato da diverse illustrazioni del pittore Gianni Ballistreri e da alcune foto inedite.

Prof. Giuseppe Di Franco



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