Dall’omelia in occasione dei festeggiamenti in onore di Maria SS. Addolorata, patrona di Aspra Oggi celebriamo la Beata Vergine Maria che veneriamo nella nostra comunità con il titolo di Addolorata.
Maria ha accompagnato Gesù nel suo cammino, fino al Calvario, lo ha seguito e ascoltato come madre, come discepola ed era con il figlio nel
momento più tragico.
Gesù consegna la Madre al discepolo che egli amava:《Ecco tua madre》 e
in quel discepolo ci siamo tutti noi. Maria e’ madre e Gesù lo sottolinea
dalla croce. Maria riceve dal figlio il compito di accompagnarci come
madre, di essere nostra madre! Allora pensiamola come madre, amiamola, cerchiamola, preghiamola e lei ci accoglierà come figli.
Guardando all’Addolorata non possiamo non pensare al suo cuore segnato
da questo profondo dolore, portato con forza, con dignità, con pianto.
E’ il dolore di una madre che ha perso il figlio e non c’è dolore più grande di questo, e’ quel dolore che papa Francesco ha definito come martirio per una madre. Ma non dimentichiamo che quel momento di sofferenza profonda, che apparentemente sembrava una sconfitta, assume un
significato diverso stravolgendo cosi’ gli eventi.
E’ il trionfo dell’amore! La vita ci sorprende e sa anche sconvolgerci e questo lo stiamo sperimentando in questo tempo di pandemia, ma noi non dobbiamo perdere l’unico orientamento che è l’ amore, quell’amore
che Dio ha posto dentro di noi e che é come una fiamma che non dobbiamo soffocare ma che deve ispirare ogni nostra scelta, ogni nostra azione.
Il mondo contemporaneo e’ preso dalle cose del mondo e rischiamo di vivere per avere, per possedere, per il potere, e per tutto questo si e’ disposti a rinunciare addirittura alla propria anima. Maria ci riporta dentro, nell’intimo.
Quali i segni di tutto questo?
Guardiamo alle dipendenze: alcol, droga, pornografia, denaro, gioco… Maria ci ricorda che tutte queste cose svuotano la nostra anima che, invece, siamo nel mondo per governarlo, siamo al servizio, per realizzare la fraternita’ fra gli uomini. Quanti uomini e donne non sono nella luce.
Maria ci ricorda che guardando al suo figlio e accogliendolo diventeremo pieni di luce e daremo valore a cio’ che e’ piu’ importante in particolare i rapporti e i legami tra le persone, perche’ i legami come quelli familiari, come quelli dell’amicizia, sono la testimonianza piu’ vera che siamo figli di Dio e che abitiamo questa terra per trasformarla.
Il dolore ci disorienta ma l’amore ci riporta nella giusta strada. Non dimentichiamo che Maria non è stata esentata dal dolore, dai patimenti per il figlio. Gesù e Maria hanno trasformato la terra con il loro amore, con la loro obbedienza: Gesù obbedisce al Padre, fa la sua volontà e Maria, seguendo il figlio, obbedisce e fa la volontà di Dio.
Maria ha accolto la volontà di Dio, si è fatta serva, ha accolto la sua Parola, ha obbedito, ha accettato la sofferenza e non ha cercato altre vie. Guardiamo alla nostra vita, alla nostra quotidianità , alla nostra storia, al dolore che abita il mondo in cui viviamo segnato da incertezze, paure e precarietà senza scoraggiarci.
Il dolore , ci insegna Gesù, può diventare mediazione di salvezza e servizio di amore. Abbiamo parlato di dolore ma quella di oggi è una celebrazione
di speranza e Gesù ci esorta a non avere paura, ci ha posto accanto sua madre per stare vicino ai sofferenti.
Oggi è per noi un giorno di festa nel quale contempliamo Maria e guardandola come suoi figli facciamoci travolgere e risvegliare dal suo amore, dalla sua bellezza, dalla sua bontà e dalla purezza del suo cuore per imitarla nella nostra vita.
Ci aiuti la Beata Vergine Maria a superare la tentazione di una vita mediocre nella quale scendiamo a compromessi con il male e il peccato per andare incontro a suo figlio, per orientare la nostra vita al bene autentico che per noi é fonte di vera gioia. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé: così si conclude il testo del Vangelo che abbiamo ascoltato, con l’invito ad accogliere Maria nelle nostre case, a riscoprire la nostra relazione con
lei, come figli, e lei ci condurra’ a suo figlio Gesù che è via, verità e vita.
Don Vincenzo Battaglia
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