La città di Bagheria, a pochi chilometri da Palermo, è famosa per le sue numerose ed affascianti ville nobiliari; ma ora, l’autorevole e più grande community di street art al mondo, cioè la Street Art Cities, ha inserito Bagheria tra le 723 mete mondiali di cui si consiglia la visita per ammirare i suoi murales.
Di recente infatti è stato inaugurato un bellissimo murale, realizzato dall’artista Andrea Buglisi, che si intitiola “The sound of silence”, e raffigura un’iconica immagine del grande maestro Ennio Morricone, scomparso ma sempre vivo attraverso la sua musica.
L’immagine rappresentata è ripresa da uno degli album del maestro, e accanto ad esso compare anche un altro grande artista, il regista Giuseppe Tornatore con la sua macchina da presa, molto amato dai Bagheresi per il film Baària.
I due personaggi non sono raffigurati insieme per un puro caso, ma perchè sono legati dal filo artistico, poichè Morricone ha composto la colonna sonora di diversi film di Tornatore, come Baària, Cinema Paradiso e La corrispondenza.
L’opera si colloca all’interno del progetto di riqualificazione “Fuori cornice”: si tratta di un progetto curato dall’architetto Cettina Castelli, patrocinato dal comune di Bagheria grazie al finanziamento del Rotary Club.
Il progetto prevede appunto la rivalutazione urbana di alcune aree della città di Bagheria, come in questo caso lo spazio antistante al Baglio Roccaforte nell’omonima via, dove il sabato mattina (prima delle nuove norme anti Covid) viene allestito un interessante mercatino dell’antiquariato.
Ma quest’opera non è l’unica da poter ammirare a Bagheria: a due passi dalla stazione ferroviaria infatti, vi è un altro murale, realizzato quest’estate nell’ambito dell’evento collegato al festival Go Green, “Stazione visiva”: il murale è stato realizzato dall’artista Loste, e presentato in occasione del concerto di Max Gazzè nella piazza antistante la stazione di Bagheria, ad agosto 2020.
Questa volta si è voluto ricalcare il tema della mobilità sostenibile.
Insomma, non solo ville e palazzi nobiliari, ma ora Bagheria potrà essere visitata per queste innovative forme d’arte, che si spera possano essere sempre di più, al fine di abbellire e valorizzare quelle aree che necessitano di decoro urbano.
Articolo: Teresa Molinaro
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