Il Presidio territoriale di emergenza, PTE, sarà finalmente una realtà, ma con tutte le incognite del caso perché in via Capitano Luigi Giorgi, dove è ubicato l’immobile confiscato alla mafia e concesso dall’amministrazione comunale, insistono un supermercato, un ufficio commerciale, un esercizio che cura le spedizioni nazionali e internazionale e un bar. Sarà d’obbligo pertanto, rispettare le regole della circolazione, evitando di posteggiare nei pressi della struttura sanitaria per favore l’afflusso e il deflusso dei mezzi.
E’ stata una corsa contro il tempo per aprire i battenti ai paesi del Distretto socio sanitario D39 il Pte. A sovrintendere ai lavori di trasloco, alla pulizia e collocazione delle apparecchiature e suppellettili, il direttore del distretto Gaetano Cimò.
Le strutture continueranno a mantenere gli stessi numeri di telefono per non arrecare disagi alla popolazione di Bagheria, Altavilla Milicia, Casteldaccia, Ficarazzi e Santa Flavia che usufruiranno dei servizi. Nella mattinata di ieri gli operatori dell’Amb hanno ripulito anche l’intera zona.
“Forse potevamo essere qui anche prima – dichiara Cimò – solo se i lavori per la realizzazione degli scivoli e della segnaletica orizzontale fossero stati realizzati prima. In ogni caso adesso possiamo godere di locali idonei con stanze attrezzate e garantire l’assistenza richiesta a tutti. Debbo comunque precisare che il Pte che eroga 18.000 prestazioni all’anno, non è un pronto soccorso, ma serve come filtrodove i medici di emergenza territoriale destineranno i pazienti ai vari servizi. Nell’area a piano terra delle dimensioni di 350 metri quadrati, oltre a Pte, troveranno ospitalità, infatti anche il Servizio di Continuità assistenziale, l’ex Guardia Medica ed il Ppi pediatrico”.
Ieri un sopralluogo è stato effettuato anche dal sindaco Filippo Tripoli, accompagnato dall’assessore ai servizi a rete, Angelo Barone e dagli onorevoli Caterina Licatini e Salvatore Siragusa. “Debbo precisare che siamo qui non per una inaugurazione – ha detto il sindaco – perché in questo caso avremmo invitato il direttore generale dell’Asp, Daniela Faraoni e le altre personalità del territorio, ma per visitare i locali che non conoscevo e che sono davvero molto accoglienti”.
Fonte “IL Pungolo di Bagheria”
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