Con Pino Speciale se ne è andato un altro pezzo della Bagheria degli anni sessanta-settanta che voglio chiamare “favolosa” perché noi giovani avevamo la testa piena di sogni. Non tutti quei sogni si sono realizzati, ma alcuni si, apparentemente piccoli,
ma grandi per quegli anni. Pino Speciale voleva fare il giornalista e lo ha fatto in maniera dignitosa. Ha iniziato come cronista sportivo. Ha narrato le partite del Bagheria ai tempi d’oro della quarta serie.
All’epoca ha spesso seguito la squadra nelle trasferte isolane e non. Coltivava da sempre la passione per la storia e i costumi di Bagheria. Esemplare rimane il suo libro “Tra le antiche terre della Bagaria” pubblicato nel Il volume, avvalendosi di un lungo
lavoro di ricerca, analizza i costumi della nostra cittadina. Ricordo la lunga gestazione di questo libro che io ho letto prima che fosse pubblicato dovendo vergare una prefazione.
Pino era meticoloso nel suo lavoro, sia di giornalista che di impiegato. Prima d’iniziare la stesura del libro ha voluto sincerarsi di avere raccolto tutto il materiale che era possibile reperire. E poi ha letto e riletto più volte il testo prima di licenziare quello definitivo. Era orgoglioso delle foto che era riuscito a mettere insieme per documentare anche visivamente il lavoro di raccolta delle fonti storiche.
Qualche anno fa la dottoressa Nina Pellitteri, nella sua veste di esperta di teatro, ha scritto un testo ispirato al volume suddetto. Non si può parlare di una riduzione, ma di un adattamento per il teatro. L’opera è stata rappresentata in un
periodo in cui io ero a Bagheria e ho avuto il piacere di assistere allo spettacolo di esordio. Anche il lavoro di regia è stato
affidato alla dottoressa Nina Pellitteri che lo ha eseguito in modo egregio. Bravissimi sono stati anche gli attori: tra essi hanno brillato per eccelsa qualità Pino Speciale e la moglie Caterina Stabile.
Io avevo conosciuto Pino Speciale all’Associazione Cattolica “San Giovanni Bosco” presso la Chiesa Madrice. L’Assistente Spirituale era don Armando Trigona: egli incoraggiava sempre le iniziative di noi giovani. Pino Speciale in quella sede aveva
sempre partecipato alle rappresentazioni teatrali. Nelle manifestazioni artistiche non vi era un vero regista: ognuno di noi
portava il suo modesto contributo per la buona riuscita dell’evento.
Nelle scenette comiche seguivamo un canovaccio, ma ognuno le interpretava a modo suo, impegnando la fantasia di cui nessuno difettava. L’attività di Pino Speciale come giornalista sportivo è stata di ottimo livello. Era attento nell’analisi del gioco e nella valutazione della resa dei giocatori. Noi adesso piangiamo la perdita di un carissimo amico che era anche un ottimo giornalista e un valente scrittore.
Pino Speciale rimarrà senz’altro nel novero dei bagheresi che hanno lasciato un segno tangibile nella storia culturale della
nostra cittadina.
Antonino Russo
Nella foto da sinistra Pino Speciale, Pino Carcione e Antonino Russo
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