La prima pubblicazione organica su Bagheria, sue origini e sua evoluzione risale al 1911. L’opera venne compilata da alcuni componenti del Circolo di Cultura che raccoglieva tutti i giovani intellettuali di quel momento. Oltre che per le notizie di prima mano fornite dagli autori dei vari capitoli, il volume è importante per le illustrazioni, specialmente per quelle che riproducono edifici, luoghi o oggetti della nostra cittadina non più esistenti.
Si vedano, ad esempio, alcuni mobili che si trovavano all’interno di Palazzo Palagonia. Tra gli autori più noti di questa “Guida” ricordiamo: Gioacchino Guttuso Fasulo (padre del notissimo pittore Renato), Mimì Nasca, Peppino Verdone (ottimo caricaturista e fondatore di alcuni giornali locali, alcuni addirittura compilati a mano) Francesco Scaduto, Salvatore Chiello, Carlo Gargano.
Andando un po’ indietro nel tempo, nella rassegna bibliografica troviamo il “Dizionario topografico della Sicilia” di Vito Amico, pubblicato nel 1855.
Il brano su Bagheria inizia così: “Estesissima ed amena campagna ad oriente del territorio di Palermo, adorna all’ultima eleganza di casine
suburbane di signori.” Seguono: Vincenzo Palizzolo Gravina: “La nobiltà siciliana” del 1876; Enrico Onufrio: “La Conca d’Oro – Guida di Palermo e dintorni”, del 1882. Contiene due pagine su Bagheria; C. Bruno Gallo: “Note sulla cronaca del 4 aprile 1860”, pubblicato nel 1891.
In quest’opera si accenna alla partecipazione di elementi di Bagheria ai moti suddetti; Francesco Nicotra: “Dizionario Illustrato dei Comuni Siciliani”, pubblicato nel 1907. Questo è un libro di grande formato con 11 fotografie originali che in parte poi verranno riportate nella Guida del 1911 già citata; dopo tale “guida” e fino alla metà degli anni ottanta sono da segnalare otto pubblicazioni su Bagheria di un certo interesse. Iniziamo con il libro di Andrea Scirè: “L’istituzione a Comune autonomo di Bagheria”, pubblicato nel 1934. In questo volume sono riportati tutti i documenti che accompagnano
l’istituzione a Comune autonomo della nostra cittadina.
Di Filippo Cuffaro è importante il libro “Volti bagheresi”, pubblicato nel 1935. Il volume, oltre ai ritratti di bagheresi noti, contiene anche una carrellata sulle ville settecentesche e la descrizione dei preparativi per la Mostra del Centenario di Bagheria Comune autonomo. Nel 1949 viene pubblicato il libro “Sopravvivenze arabe in Sicilia” di Gaetano Trovato, in cui vi sono notizie su Bagheria.
Di Giuseppe Mulè Mascari segnaliamo il libro “Uomini e cose di Sicilia”, pubblicato nel 1953. Del 1966 è il volume di Zelmira Marazio Schiera: “Palermo e la Conca d’Oro”. Il paragrafo su Bagheria consta di quattro pagine. All’inizio della prima pagina vi è un disegno a penna di Pina Giangreco che illustra
Palazzo Palagonia e la vita che vi si svolgeva all’interno nel ‘700. Di Paolo Aiello segnaliamo il libro “Bagheria, popolo, lavoro, canzoni antiche”, pubblicato nel Si tratta di un libretto di 63 pagine. Nella prima pagina è riprodotto un disegno che ha dedicato all’autore l’amico Renato Guttuso. Nel 1976 esce: “Nuovo stradario di Bagheria” con cenni su alcune ville. L’autore è Stefano Affatigato.
Del 1979 è: “Appunti per una storia di Bagheria” di Giuseppe Speciale. Si tratta di un opuscolo di 23 pagine che l’autore prevedeva di sviluppare in un libro. Questo purtroppo poi non è venuto fuori. L’opuscolo riporta in copertina una vecchia foto della torre di Palazzo Butera. All’inizio del 1985 io ho proposto a un editore napoletano la pubblicazione di un libro su Bagheria. Dal momento che l’opera logicamente si sarebbe venduta esclusivamente a Bagheria, l’editore ha preteso che venissi in paese e raccogliessi prenotazioni per almeno cinquecento copie del volume. Questa operazione mi ha fatto perdere un anno di tempo. Nel frattempo è uscito il libro dell’avvocato Oreste Girgenti “Bagheria, sue origini e sue evoluzioni”, 1985.
Il mio libro “Bagheria, cenni storici, immagini, cultura, personaggi, poesia e arte” è uscito l’anno successivo, nel 1986. Ad oggi tanti altri volumi sono stati pubblicati su Bagheria. A noi, però, interessava dar conto delle opere più antiche che forniscono notizie sulla Bagheria di ieri.
Antonino Russo
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