È di qualche giorno fa la notizia della digitalizzazione amministrativa che avrà luogo nel nostro comune. Come annunciato dal sindaco Tripoli sui social: “Avremo la possibilità di offrire servizi in modo ancora più efficace e trasparente ai cittadini” grazie ai “612.000 euro per digitalizzare gli uffici comunali ed i nostri istituti scolastici.”
Risorse che naturalmente non cadono giù dal cielo ma che derivano, piuttosto, da procedimenti che affondano le radici nel tempo e nelle amministrazioni. Si tratta dei finanziamenti per due progetti di “trasformazione digitale” inseriti nell’ambito dell’Agenda urbana: un programma per lo sviluppo dei territori riferito alla programmazione 2014- I due progetti ai quali sono indirizzate tali risorse riguardano rispettivamente una “piattaforma di servizi di collaborazione inter-amministrativa” e una per la “gestione documentale integrata nei sistemi verticali della pubblica amministrazione”.
In parole povere, verranno messi a punto strumenti digitali che consentiranno uno snellimento e una maggiore efficacia dei procedimenti amministrativi. Il sindaco Tripoli dichiara tramite l’ufficio stampa del comune: “E’ per noi molto importante ricevere questo finanziamento di 612.000 euro attraverso agenda urbana per la digitalizzazione del comune, processo già avviato con la recente assunzione di un informatico.”
Ringrazia, poi, l’assessore regionale Gaetano Armao che ha fatto pervenire la nota con cui si dà notizia degli imminenti decreti di finanziamento. Senz’altro una “buona notizia”, dunque, come affermato dal sindaco, visto anche l’ossequio a quella “semplificazione” che da sempre ispira la legislazione in materia amministrativa e che dimostra di trovare riscontro anche nella
realtà. Tuttavia, ancora una volta vale la pena menzionare alcune tensioni con coloro che fanno o hanno fatto parte della vita politica e amministrativa del nostro comune.
Abbiamo sentito Alessandro Tomasello, ex-assessore della passata amministrazione bagherese, il quale si dice scontento dei
modi controversi con cui è stata annunciata la notizia. “Dopo aver appreso da un post del sindaco che questa amministrazione ha puntato alla digitalizzazione dei processi amministrativi” afferma Tomasello “mi trovo costretto ad intervenire, dato che ho personalmente lavorato alla strategia di sviluppo urbano”.
Effettivamente, ci viene spiegato, l’autorità urbana per accedere ai finanziamenti relativi alla programmazione 2014-2020 era stata costituita durante l’amministrazione pentastellata. “All’epoca” prosegue Tomasello “abbiamo redatto la strategia
di sviluppo urbano per l’allocazione delle risorse destinate al nostro territorio, tra cui anche quelle relative alla digitalizzazione.”
Poi viene precisato: “naturalmente non si contestano nel merito i finanziamenti ed è peraltro lecito affermare che i progetti
sulla digitalizzazione sono sviluppati e portati avanti dall’amministrazione Tripoli.
Ma c’è anche tutto un lavoro a monte svolto dall’amministrazione Cinque che va ricordato, poiché in quel lavoro si riflette
l’idea di città che noi mandavamo avanti.” Dalle parole di Tomasello, si capisce come la recriminazione non fa leva sul riconoscimento dei meriti (consapevoli che la confusione delle virtù politiche è una conseguenza più che nota del passaggio da un’amministrazione a un’altra) ma piuttosto sul fatto che “l’amministrazione Tripoli non sta facendo che sollecitare lo sviluppo di un’idea di città che era già quella dell’amministrazione scorsa, con l’aggravante che il suo apporto a quell’idea, quando era all’opposizione, è stato pari a zero.”
Al di là dei reclami di rilievo politico e morale, viene evidenziato un curioso aspetto relativo all’ammontare del finanziamento che meriterebbe futuri chiarimenti. A tal proposito, segnala Tomasello: “l’importo stanziato per la digitalizzazione ammontava, in realtà, a 680.000 euro e non 612.000. Il motivo è semplice: il dipartimento di programmazione aveva chiesto di indicare gli importi al 90% del loro ammontare complessivo, dato che tutti i comuni chiamati a indicare la distribuzione delle risorse avevano puntato per lo più sull’energia, lasciando scoperti altri settori. Ovi è stata una riprogrammazione delle risorse riducendone l’importo, oppure l’amministrazione non ha compreso il documento che noi avevamo redatto.”
Si sa che ad ogni mossa di un qualsiasi rappresentante politico, spesso fa seguito una reazione contraria. Ma se questa volta gli
appunti che abbiamo menzionato non provengono dalle opposizioni in consiglio comunale, né riguardano il contenuto di per sé inattaccabile del programma di sviluppo, hanno comunque una loro dignità poiché cadono su un tema che abbiamo più volte affrontato: quello della chiarezza e dell’univocità delle comunicazioni rese alla cittadinanza. Vale dunque la pena rifletterci su.
Ad ogni modo, oltre le dispute politiche e i sentimenti di rivalsa che possono essere condivisi o meno, resta il fatto che un lavoro che il comune di Bagheria manda avanti da tempo sta finalmente giungendo al termine. Un programma di sviluppo che orienta l’attività amministrativa a soluzioni più al passo con i tempi, più fluide e, dunque, sicuramente meno frustranti per i cittadini, auspicando che di queste novità possa beneficiare ulteriormente anche la stessa limpidezza amministrativa e istituzionale
Gioacchino D’Amico
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