Visti i recenti tumulti che hanno coinvolto nel nostro territorio le strutture adibite a consultorio familiare, il Comitato delle Utenti del Consultorio – gruppo spontaneo che da tempo manda avanti la causa in questione – ha organizzato una manifestazione che si è tenuta la mattina di sabato 6 marzo in via Dante a Bagheria.
Le promotrici specificano che è richiesta “la solidarietà delle donne” e chiariscono le loro istanze: “Ci raccogliamo per manifestare il nostro malcontento nei confronti di chi non ha a cuore la nostra salute e i nostri diritti. Sollecitiamo e chiediamo il trasferimento del consultorio familiare di Bagheria nella nuova sede – dall’attuale allocazione in via Massimo D’Azeglio, ai locali confiscati alla mafia in via Dante.
Manifestiamo contro la chiusura del consultorio di Porticello e contro tutte le chiusure nei confronti delle donne. Abbiamo inoltre preso contatti con il gruppo Nonunadimeno, che sarà presente per sostenerci.” In occasione della conferenza della deputata Caterina Licatini riguardo al trasferimento del consultorio di Bagheria in Via Dante, abbiamo avuto modo di
incontrare Rosa La Camera e altre colleghe appartenenti al Comitato delle Utenti del consultorio che ci hanno chiarito alcuni dettagli delle loro richieste:“ principalmente quello che ci interessa è la prevenzione in tutti i sensi, sia per le malattie sia per la
preparazione alla sessualità.
Si tratta dunque di un servizio importantissimo per le donne in gravidanza così come per gli stessi ragazzi. Ma non dimentichiamo che la questione va anche oltre. Lo stato di fatiscenza dell’attuale sede del consultorio di Bagheria, ad esempio, è del tutto inaccettabile: non c’è una sala d’attesa adeguata, addirittura i bagni sono talmente stretti da risultare praticamente inaccessibili a una donna in stato di gravidanza. Un modo indecente di trattare le donne. Peraltro, dopo la chiusura del consultorio di Porticello, si riversano su Bagheria più persone, rendendo ancora più ingestibile una struttura già al limite di saturazione.
Motivo in più per accelerare una soluzione al problema.”
Gioacchino D’Amico
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