PIANO DI FORESTAZIONE URBANA: IL COMUNE DI BAGHERIA PRONTO A SFRUTTARE LE RISORSE MINISTERIALI

Con un progetto di riqualificazione e forestazione dell’asse viario storico Consolare – Ramacca, comprese le ville
storiche San Cataldo, Cutò e Cattolica e incluso l’asse di corso Baldassarre Scaduto e la zona dei servizi del Parco di Monte Catalfano. Il Comune di Bagheria, unico della città metropolitana di Palermo ad aver presentato il progetto dopo Palermo, ha partecipato all’avviso pubblico emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Direzione Generale per il Patrimonio Naturalistico, Programma Sperimentale per la Riforestazione Urbana.

Il programma prevede finanziamenti per 30 milioni di euro per progetti di forestazione urbana. Il decreto attuativo della Legge Clima (L. 141/2019), stanzia 15 milioni all’anno, per il 2020 e per il 2021, destinati al miglioramento della qualità dell’aria delle Città metropolitane ed in particolare per i “Comuni parte delle città metropolitane oggetto di infrazione comunitaria a causa dello sforamento dei limiti delle emissioni”. Al Comune di Bagheria potranno andare sino ad un massimo di 500 mila euro.

«In città che vogliono aumentare la qualità della vita dei propri cittadini crescere sempre più la necessità ad avere spazi destinati al verde» – dice il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli – e di avere città in cui non sono presenti solo parchi e giardini, ma anche viali alberati che possano definire gli spazi in cui si vive e si lavora e si svolge la quotidianità. Stiamo cercando di rispondere a questa necessità con un buon progetto realizzato dai tecnici comunali sperando di fruire dei finanziamenti riuscirebbe a reinserire “l’albero e la vegetazione” in un contesto urbano assai complesso come è oggi la città di Bagheria».

Progetti come questi mirano a combattere anche i cambiamenti climatici, attraverso azioni concrete che migliorano la qualità dell’aria, assorbendo anidride carbonica e incrementando allo stesso tempo bellezza e qualità di vita.
Rup (Responsabile unico del procedimento) è l’agronomo comunale Giovanni Sorci che ha collaborato con una consulente esterna, il dottore forestale Francesca Virgilio, nella qualità di tecnico incaricato e con i tecnici comunali, l’architetto Antonino Zarcone e il geologo Agostino Cangialosi.

Le “risorse verdi” sia la vegetazione arborea che arbustiva ed erbacea, sono fondamentali per la qualità dell’ambiente che va configurato non necessariamente solo come ambiente naturale ma anche come ambiente urbano, per questo motivo il progetto deve perseguire quali obiettivi prioritari: assicurare la tutela della biodiversità, aumentare la superficie delle infrastrutture verdi e il miglioramento della funzionalità ecosistemica e incrementare la salute e il benessere dei cittadini.
Tra i requisiti di ammissibilità dei progetti occorreva indicare l’impegno ad assicurare un piano di manutenzione per un periodo di almeno 7 anni e l’eventuale nuova messa a dimora delle alberature che non abbiano attecchito.
Le risorse saranno assegnate tenendo conto dei livelli di qualità dell’aria delle zone oggetto della procedura di infrazione 2014/2174.

Ogni progetto potrà ottenere un finanziamento massimo pari a 500mila euro. Una volta approvato, il progetto riceverà il 20%, a titolo di anticipo, a seguito della comunicazione di avvio dei lavori, poi il 50% alla presentazione dello stato di avanzamento per almeno la metà delle opere finanziate ed eseguite, a fronte della presentazione di specifici documenti attestanti la contabilità, la fatturazione, la relazione di sintesi e la documentazione fotografica. Infine, il restante 30% sarà erogato alla presentazione del certificato di regolare esecuzione e atto di collaudo delle opere realizzate, con allegata contabilità, fatturazione, documentazione fotografica, copia dei certificati di provenienza delle specie vegetali.
Ora il progetto è stato inviato al Ministero dell’Ambiente che lo sottoporrà al Comitato per il Verde per una valutazione.
“Fare un intervento di questo tipo necessita una competenza specialistica e una progettazione accurata nella capacità di individuare e perseguire le finalità di miglioramento della nostra città – conclude il primo cittadino di Bagheria – nella scelta delle piante, nell’analisi dei terreni, nella valutazione degli ecosistemi. Voglio ringraziare tutto il gruppo di lavoro per il progetto realizzato”.

Il progetto bagherese considera il sistema verde urbano già esistente per integrare il nuovo con l’esistente, garantendo continuità ecologica ma anche storica e culturale. L’approccio, che mira all’integrazione in nome della continuità, nel caso della Città di Bagheria è stato tenuto in alta considerazione nella scelta delle speciee nell’ottica di iniziare un percorso da continuare nel tempo, finalizzato al perseguimento degli obiettivi specifici, quali ad esempio: sequestro di carbonio, educazione ambientale, miglioramento della qualità ambientale, ad esempio del microclima e dell’aria, miglioramento della qualità di spazi degradati/abbandonati da rendere nuovamente fruibili.

Protagonisti degli interventi sono sono i seguenti siti urbani e periurbani: l’asse viario Consolare – Ramacca e Corso Baldassarre Scaduto; ville San Cataldo, Cutò e Villa Cattolica il sito periurbano di Monte Catalfano zona dell’area servizi per una superficie complessiva in area urbana pari a 0,5 Ha e nell’area periurbana si sviluppano su una superficie di circa 7 Ha.
Nella scelta delle specie arboree si è tenuto in considerazione l’ambiente circostante, le specie già presenti, la vocazione ambientale, storica e culturale dei luoghi, e non ultimo gli obiettivi che ci si propone di raggiungere, privilegiando le specie eliofile al fine di non ostacolare il loro corretto sviluppo. Inoltre si affida alla vegetazione il compito di svolgere pure funzioni quali quella estetica di arredo urbano oltre che di riduzione dell’inquinamento.

Tra queste specie verrano utilizzati il Platano, l’Arancio amaro, il Cipresso comune, il Washingtonia, il Carrubo, l’Agave americana, il Leccio, il rosmarino, l’Arbusto Indeterminato, la lavanda e le specie aromatiche del rosmarino, lavanda e mirto.



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Marina Mancini
ufficio stampa


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