Si dice che a un anno dall’inizio della pandemia si sia registrato un dato anomalo nelle abitudini degli italiani: è aumentata la percentuale dei lettori. È aumentato, cioè, il numero degli italiani che acquistano e leggono libri: una compensazione intelligente della limitazione di socialità cui covid 19 ci ha costretti finora.
Sicuro del fatto che dentro questo dato statistico ci stiano anche i nostri concittadini amministratori, mi permetto di consigliare loro un bel pamphlet di Chiara Valerio, La matematica è politica (Einaudi, 2020). Qualcuno potrebbe storcere il naso per tale presunzione: una amministrazione che fa sfoggio periodico di dati sempre più esaltanti sulle proprie gesta, ad esempio sulla percentuale di differenziata, di sicuro ha letto, e fatto proprio, non solo il libello della brava Chiara Valerio ma chissà quanto altro. Potrebbe essere. E infatti sui siti di informazione cittadina si leggono dichiarazioni trionfanti sulle percentuali di differenziata raggiunti (67.50% a febbraio): e si avrebbe di che ben sperare, per il decoro e la pulizia della nostra città.
Forse davvero la matematica è politica. Però poi da cittadino l’esperienza ti conduce a un’idea radicalmente diversa da quella che i numeri suggeriscono: e allora si può essere portati a pensare che i numeri, se non ci lasciano toccare con mano la realtà cui rimandano, possono anche essere malapolitica. Un piccolo ma significativo esempio: se risiedi in prossimità di una strada centrale della nostra città, in via Leoncavallo ad esempio, ti può capitare nell’ordine di:
1) Leggere nell’androne condominiale un avviso secondo il quale fra qualche giorno non verrà più effettuata la raccolta differenziata per il palazzo in questione in quanto i mastelli gialli forniti a suo tempo da AMB, e regolarmente disposti in una pertinenza condominiale, sarebbero di disturbo al “decoro urbano” (ma senza che si citi alcuna norma o riferimento legislativo che giustifichi la sospensione della raccolta dei rifiuti da parte degli addetti e dell’azienda che per il Comune ne è responsabile);
2) Che i suddetti mastelli un bel giorno vengano portati via, senza spiegazione alcuna, dopo che al condominio era stato richiesto di munirli di catene e lucchetti, differenziandoli per gruppi di appartamenti, onde evitare conferimenti anomali e indebiti;
3) Che, scomparsi i mastelli, i condómini che continuano, a buon diritto (cittadini bagheresi che pagano – quelli che la pagano – una onerosissima tassa), a depositare la differenziata nello spazio deputato al lato del portone d’ingresso, vengano apostrofati al citofono dagli operatori ecologici (con linguaggio e toni che, eufemisticamente, indichiamo come non civilissimi) affinché conferiscano autonomamente, giorno per giorno, i loro rifiuti negli eco-punti stanziati sul territorio.
Ci chiediamo se Sindaco e Presidente di AMB sappiano dirci perché si annuncia così la cessazione del “porta a porta”: senza
fornire alcuna spiegazione circa le motivazioni giuridiche e di salute pubblica di tale provvedimento, e senza tener conto che sarà impossibile per tanti cittadini (anziani, e malati su tutti ma… quanto giusto per tutti gli altri?) conferire autonomamente i rifiuti.
Le recenti dichiarazioni, al Settimanale di Bagheria, del Presidente di AMB a tal riguardo, ci sono sembrate involontariamente
distopiche: come da Regolamento infatti in via Leoncavallo “la raccolta domiciliare si è realizzata all’interno di spazi, pertinenze condominiali”. Perché allora un intero condominio è privato di un servizio essenziale che il Comune deve garantire e per il quale i cittadini pagano un tributo onerosissimo?
Chiediamo ancora al Signor Sindaco, ma anche al Presidente di AMB, se sono al corrente di episodi come questo (dalle cronache cittadine risulta infatti che quello di via Leoncavallo non sia episodio isolato)? Chiediamo anche che ci sia svelato, se Essi sono al corrente dei fatti, cosa stiano già facendo per ripristinare la situazione di normalità nella raccolta dei rifiuti in via Leoncavallo (tra l’altro, in tutti gli altri condomini della strada, nonché in tutto il quartiere, via Dante compresa, il conferimento continua a seguire le norme stabilite per la raccolta differenziata – con tanto di elemento pittoresco, il “sacchetto pendulo” che, a quanto pare, derubricato a folklore locale, non urta la suscettibilità di alcuno).
Chiediamo agli stessi di confermarci che le manovre di cui sopra, parimenti vessatorie e intimidatorie, oltre che del tutto illegittime e discutibilissime nei modi, NON siano il silenzioso preludio a una radicale modifica nella pratica del conferimento dei rifiuti nel contesto della raccolta differenziata.
Perché se si dichiara pubblicamente, quando si sbandierano record statistici (e in attesa che a tali record segua prima o poi una decurtazione significativa degli oneri per i cittadini), che “I cittadini stanno collaborando molto di più, utilizzano molto gli ecopunti”, si ha poi come la sensazione – in modi ancora misteriosi ma dei quali l’arroganza e l’arbitrio mostrati verso il condominio di via Leoncavallo potrebbero essere inquietanti indizi – che forse non si pensa più al “porta a porta” come pratica di raccolta della differenziata e che ai bagheresi verrà addossata quanto prima, oltre che il costo, anche l’onere della raccolta.
Insomma, di fatto fra poco non sarà più AMB al servizio dei cittadini, ma i cittadini al servizio di AMB!
Spiacerebbe assai, come spiace già dover denunciare pubblicamente l’incresciosa situazione di cui sopra. Perché da essa risulta chiaro, a parer mio, una cosa: ancora una volta capita (non sempre: ma è capitato in passato, e capita anche oggi), che i bagheresi vengano trattati, da chi pensa di poterselo permettere, non da cittadini ma da sudditi.
Ecco perché, in apertura, consigliavamo la lettura di Chiara Valerio: se non altro per richiamare alla memoria un concetto molto semplice. “La democrazia non istiga alla colpa, ma alla responsabilità, non alla differenza ma all’uguaglianza davanti ai diritti e ai doveri. Non esclude, crea comunità. La democrazia e la matematica non subiscono il principio di autorità.”
La democrazia è macchinosa, complessa, lenta nei suoi processi: perché si discute e si valutano la soluzione migliori, sulla base di regole condivise, trasparenti, chiare. E uguali per tutti. E non priva i cittadini che pagano le tasse di un loro sacrosanto diritto.
Saremo felici ovviamente se ben presto il Sindaco ci dirà qui, pubblicamente, che si è trattato di uno spiacevole equivoco e che in via Leoncavallo i mastelli gialli sono tornati al loro posto. Allo stesso modo sarò felice di apprendere che io ho malignato
pensando che la malacreanza di pochi preluda a chissà quali indicibili cambiamenti nella pratica della raccolta dei rifiuti differenziati. Sarò pronto a farne ammenda ma sono anche sicuro che il Sindaco comprenderà e sarà liberale: chi nasce e cresce nel Paese dell’onorevole Andreotti sa che a pensare male si fa peccato, ma …
Buona festa del Santo Patrono, San Giuseppe
a tutti i lettori e a tutti i concittadini
Maurizio Padovano
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