Compie 40 anni lo storico programma di Piero Angela
In questo 2021, il secondo anno i cui ritmi vengono scanditi dalla pandemia da Covid-19, un lieto evento da ricordare doverosamente, spegne infatti le 40 candeline: Quark, celebre programma televisivo, dedicato alla divulgazione scientifica, condotto dal giornalista Piero Angela.
Esattamente il 18 marzo 1981 andava in onda, in seconda serata, la prima puntata di Quark. Il programma, introdotto dalla celeberrima “Aria sulla quarta corda” di Joahnn Sebastian Bach, eseguita dal gruppo vocale The Swingle Sisters, da ben 8 lustri, parla di divulgazione scientifica, esplorando tutti i rami della conoscenza umana: la tecnologia, la natura, l’alimentazione, le discipline umanistiche, ecc.
Il titolo del programma stesso è la sua “chiave di lettura”, Quark è infatti la denominazione con la quale si identificano le particelle costituenti gli atomi: i più piccoli “mattoni” della materia finora conosciuti. La mission del programma è quindi indirizzata alla ricerca di tutti quei piccoli dettagli di determinati ambiti scientifici, ritenuti di grande interesse, come ha dichiarato Piero Angela: “È un po’ un andare dentro le cose”.
Lo stile della trasmissione, improntato alla semplicità, da sempre punta ad essere coinvolgente, alla portata di tutti coloro che desiderano saperne di più su un determinato argomento, senza mai annoiare, ma al contrario, instillando quella curiosità che riesce a fare leva sul ragionamento primordiale dell’uomo, che lo accompagna dall’inizio della sua vita, e che lo porta a chiedersi il “perché” delle cose.
Per rendere familiari i temi trattati, Angela si servì dei documentari della BBC e di David Attenborough, indimenticabili anche i cartoni animati di Bruno Bozzetto. Per spiegare i concetti più difficili, la trasmissione utilizzò le interviste con gli esperti, esposte in una forma di linguaggio che risultava più chiara possibile al pubblico, più confidenziale, più vicina alla gente, in sintesi: più familiare.
La trasmissione ottenne, sin da subito un grande successo: oltre 9 milioni di telespettatori, in un’epoca dominata dalla Guerra Fredda, nella quale cominciavano ad essere usati i primi Personal Computer, e nessuno poteva concepire, tranne ricercatori e scienziati, le tecnologie attuali rappresentate da Internet e dagli innumerevoli usi dello smartphone, le grandi realtà della vita di oggi.
Quark con il passare degli anni, ha subito delle vere e proprie evoluzioni, la prima edizione della trasmissione si concludeva con una serie di quattro puntate speciali estive chiamate Quark Speciale e dedicate alle “scoperte ed esplorazioni sul pianeta Terra”. In queste trasmissioni venivano proposti quattro documentari naturalistici prodotti dalla National Geographic e dalla Nova di Boston: Gorilla (12 agosto 1981), Il luogo dell’acqua secca (19 agosto 1981), L’asteroide e il dinosauro (26 agosto 1981) e L’anno dello gnu (2 settembre 1981). Arrivarono in seguito “Il mondo di Quark”, “Quark Economia”, “Quark Europa”, e “Pillole di Quark”, circa 200 spot educativi di 30 secondi, passate oltre 5000 volte nella programmazione di Rai 1. Nel 1986 e nel 1987 fu la volta di due prime serate su Rai 1 sui problemi del clima: atmosfera e oceani. Da ricordare, inoltre tre serie televisive, realizzate con la collaborazione del figlio Alberto, che sfruttarono le nuove tecnologie di rappresentazione tramite computer grafica: La macchina meravigliosa, un viaggio dentro il corpo umano, Il pianeta dei dinosauri, e Viaggio nel cosmo. La trilogia di serie scientifiche ebbe un successo straordinario: vennero tradotte in inglese, e vendute in oltre quaranta Paesi europei, americani e asiatici, paesi arabi e Cina inclusi.
Piero Angela creò anche la serie “Quark italiani”, una serie di documentari di natura, ambiente, esplorazione, e mondo animale, prodotti e realizzati da autori italiani, tra cui Alberto Angela, che realizzò alcuni documentari in Africa. Nel 1995 arrivarono “Superquark” (attualmente in produzione) e gli “Speciali di Superquark”, serate monotematiche su argomenti di grande interesse sociale, psicologico e scientifico. Tra questi gli indimenticabili “C’era una volta 100 anni fa”, “L’incredibile storia di Enrico Fermi”, “Albert Einstein”, “Il paese senza figli: le sorprese del crollo delle nascite”, “Shackleton, l’eroe dell’Antartide”. Nel 1997 da una costola di Quark, nacque “Quark Atlante – Immagini dal pianeta”.
SuperQuark+ è il progetto più recente di Piero Angela, pensato per Rai Play: due serie da 10 puntate monografiche di 15 minuti, dedicate ad argomenti di grande interesse. La trasmissione ha un formato breve e compatto, per andare incontro al modo di informarsi attuale e delle nuove generazioni in particolare. Presto arriverà una terza serie, perché Piero Angela non smette di appassionarsi, essendo pieno di idee, e come ha dichiarato “Il segreto della giovinezza è mantenere la curiosità e avere progetti, anche piccoli”. Il giornalista e divulgatore scientifico non smette di stupire: ha difatti annunciato che farà un disco: “Uscirà dopo l’estate: ci saranno dei brani che eseguirò al pianoforte e altri suonati con un piccolo gruppo jazz”, come ha rivelato a New Normal Live, il talk su LinkedIn.
La vita intensa di Piero Angela, pioniere della divulgazione scientifica in Italia, racconta ben 92 anni di storia; la testimonianza oculare di due secoli. Nato il 22 dicembre del 1928, Piero Angela ha vissuto la tragedia del secondo conflitto mondiale, seguita dagli anni esaltanti del miracolo economico, la nascita della televisione, la sua passione per il pianoforte e il jazz, la sua straordinaria carriera di giornalista, i reportage delle missioni lunari Apollo, dalla base spaziale di Cape Canaveral, in qualità di inviato speciale della RAI. Da evidenziare, inoltre, la carriera strepitosa del figlio Alberto, paleontologo e giornalista, diventato anche egli divulgatore scientifico, ma senza godere mai di alcun privilegio in qualità di super favorito in quanto figlio d’arte, motivo sicuramente di grande orgoglio per Piero, la cui fama non ha interferito con il successo del figlio, che da sempre si è fatto valere solo con il suo talento.
Ma soprattutto, Piero Angela ha il merito di avere lavorato tanto come conduttore di programmi che hanno contribuito a diffondere tra gli italiani la cultura scientifica, formando un’intera generazione. Lo “zoccolo duro” delle trasmissioni condotte da Angela, è formato proprio da quei bambini cresciuti a “pane e Quark”, oggi diventati adulti, che nella semplicità hanno scoperto quanto può essere piacevole imparare.
A tale proposito, Piero Angela racconta di essere stato un pessimo studente: “Mi sono annoiato mortalmente a scuola. Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l’antico motto latino ludendo docere, cioè insegnare divertendo”.
Non rimane quindi che ringraziare Piero Angela, per la sua incessante opera di divulgazione scientifica, che specialmente adesso, in un periodo conteso tra sana informazione e disinformazione pericolosa, può sicuramente fare la differenza, facendo spostare l’ago della bilancia, verso la prima.
Nicola Scardina
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