Francesco Paolo Lo Jacono Battaglia è nato a Santa Flavia il 4 gennaio 1936. Ci siamo conosciuti a Bagheria alla scuola media “Giosuè Carducci” (allora ubicata accanto al Palazzo Ugdulena, nel corso Umberto) nell’anno scolastico 1947/48 e abbiamo frequentato insieme i tre anni del corso. Spesso la domenica, con le belle giornate, lo andavo a trovare e insieme salivamo a Solunto.
La sua padronanza del luogo e le informazioni di carattere storico che era capace di fornire suscitavano la mia curiosità. Già allora possedeva un archivio che conteneva molte fotografie scattate nel tempo con una piccola “Comet”. Le foto erano state stampate in piccolo formato per risparmiare sulla spesa.
Dopotutto stavamo vivendo un lungo e sofferto dopoguerra. Dopo la scuola media Francesco ha frequentato il ginnasio e il liceo classico, approdando
all’Università dove ha conseguito la laurea in giurisprudenza.
Alla carriera di avvocato ha preferito quella di impiegato postale, fino a divenire Direttore delle Poste di Bagheria. Negli anni, però, non ha smesso di effettuare rigorose ricerche sulle fonti storiche riguardanti “Solunto” e tutto il territorio della Baronia di Solanto. La sua prima pubblicazione risale al 1992, “CIURIU SOLANTU”, cantilene, scioglilingua, indovinelli, proverbi e modi di dire nel territorio di Santa Flavia.
Ad illustrare il libro concorrevano i disegni della pittrice Venera Carini, moglie dell’autore. Questo primo libro era dedicato alla memoria dei genitori Erasmo e Caterina: due persone che avevano lavorato duramente per mandare avanti la famiglia. Il padre la mattina portava le pecore al pascolo sulla collina di Solunto; la madre, oltre ad accudire alle faccende di casa, doveva pulire e riordinare l’ovile prima che rientrasse il gregge. In tutto questo anche Francesco faceva la sua modesta parte, dopo essersi recato a piedi a scuola a Bagheria e dopo aver dedicato il giusto tempo alla cura dei compiti scolastici.
I libri che Francesco ha pubblicato illustrano i luoghi della sua infanzia e adolescenza. Queste opere in effetti sono state progettate molto tempo prima.
Francesco aveva il cassetto del suo tavolo pieno di appunti. Questi, foglio su foglio, si sono accumulati fino a quando gli hanno offerto materiale sufficiente per un libro. Nell’opera “Ciuriu Solantu”, per comodità del lettore, specialmente il non siciliano, Francesco ai modi di dire dialettali ha fatto seguire la traduzione in italiano. Questa non era impresa facile perché il dialetto è spesso intraducibile a causa di varianti che a volte mutano anche da un quartiere all’altro dello stesso paese. E poi c’era il problema della dimensione poetica dialettale che non sempre coincide con quella della lingua
nazionale.
Francesco, comunque, ha risolto abilmente il problema. A questo libro sono seguiti: nel 1996 “SOLANTO”, storia e cronaca dal Medio Evo Arabo-Normanno al secolo dei Lumi; nel 2001 “SOLUNTO”; nel 2003, postuma, la sua ultima opera “SANTA FLAVIA”, una villa, una chiesa, un comune.
Da persona scrupolosa, Francesco Lo Jacono prima di scrivere questi libri ha consultato gli archivi di Santa Flavia e di Palermo, annotando tutte le informazioni che riteneva interessanti ai fini della completezza della narrazione storica. Francesco Paolo Lo Jacono Battaglia è venuto a mancare il 12 Gennaio 2004 a Santa Flavia. Le opere del Lo Jacono, come si è detto, erano frutto di una accurata ricerca delle fonti storiche. La sua prosa lineare e la sua capacità di sintesi ancora oggi offrono una lettura piacevole oltre che interessante.
Antonino Russo
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