Ancora fermi, dopo cinque anni dalla legge i circa 50 milioni di euro destinati alla realizzazione dei Cantieri di lavoro nei Comuni.

Ancora fermi, dopo cinque anni dalla legge e a quasi tre anni dal Decreto attuativo che ne ha regolamentato l’utilizzo, i circa 50 milioni di euro destinati alla realizzazione dei Cantieri di lavoro nei Comuni, previsti dalla legge regionale 3 del 2016. Un problema che riguarda circa 6000 lavoratori socialmente fragili, soprattutto disoccupati di lunga durata.
Nonostante molte amministrazioni comunali abbiano avviato, e a volte concluso, i cantieri spesso anticipando le somme per le attrezzature e per la copertura assicurativa, i fondi regionali sono infatti ancora bloccati e i lavoratori coinvolti, circa 6.000 in tutta la Sicilia, non hanno percepito nemmeno un acconto.

A denunciare l’ennesimo ritardo nei trasferimenti dalla Regione ai Comuni è Danilo Lo Giudice, deputato regionale di Sicilia Vera e sindaco di Santa Teresa Riva, che ricorda come “i Comuni avrebbero dovuto ricevere un anticipo pari al 20% delle somme, un secondo acconto pari al 70% durante lo svolgimento dei cantieri e il saldo del 10% al termine dei cantieri e ad avvenuta rendicontazione”.

In realtà – sottolinea ancora Lo Giudice – “ai Comuni non è stato ancora trasferito nemmeno il primo acconto, contribuendo così ad aggravarne la situazione economica”.

A farne le spese sono i lavoratori, cui dovrebbe essere corrisposto un contributo che varia da 35 a 61 euro per ciascun giorno di svolgimento dei cantieri, la cui durata varia in base ai progetti presentati dai Comuni. Per Lo Giudice è “un fatto gravissimo, ancor di più in questo momento di pesante crisi che colpisce tantissimi cittadini e che vede tanti lavoratori in cassa integrazione e tante imprese ferme, aggravando la situazione economica di migliaia di famiglie.”

Da qui, la richiesta rivolta al Governo Musumeci, cui Lo Giudice ha presentato una interrogazione urgente rivolta all’Assessore per il lavoro, perché si proceda subito alla erogazione delle somme ai Comuni “anche in misura superiore al 20% del primo acconto, affinché i comuni possano affrontare più facilmente la già critica situazione finanziaria.”

Pietro Galluccio

Foto di archivio



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