Nei giorni scorsi si sono riuniti i pattisti per il bene comune della ex villa Castello a lavoro sulla co-progettazione per la trasformazione del bene confiscato alla mafia in centro di aggregazione.
L’incontro è organizzato dall’amministrazione comunale di Bagheria attraverso l’assessorato alle Politiche sociali e la Famiglia coordinato dall’assessore Emanuele Tornatore e da CeSVoP Centro di servizi per il volontariato di Palermo.
Nel corso dell’incontro sono stati nominati anche ii portavoce del gruppo di co-gestione del centro che d’ora in poi prenderà il nome di Centro Don Milani.
Insieme all’assessore Tornatore e al responsabile dell’ufficio Amministrazione Condivisa.
A rappresentare l’assemblea delle associazioni firmatarie del patto saranno Fabio Aiello di PA Social, Angela Pergolizzi di Da generazione a generazione, Vita Barbera di Agape e Gianluca Rizzo di Arcoiris come referente per la progettazione e l’innovazione sociale.
Formalizzerà il patto e il piano di gestione del Centro di Aggregazione Giovanile.
La Villa confiscata è stata ristrutturata dalla ditta Gangi Impianti srl grazie ad un finanziamento del dipartimento della Famiglia della Regione Siciliana, è già stata bandita la gara anche per gli arredi e sarà gestita dalle realtà associative che hanno sottoscritto nei mesi scorsi il patto di collaborazione, un patto di comunità sulla base del regolamento dell’amministrazione condivisa.
«Riconsegnare un bene confiscato alla comunità ci rende uomini più liberi e rende onore a chi è stato ucciso per aver compiuto il suo dovere in legalità e giustizia – dice l’assessore Tornatore – Voglio ringraziare il Cesvop, Michela Urso e Marcella Silvestre, la delegazione Cesvop di Bagheria, Gianluca Rizzo e tutte le associazioni che si stanno spendendo per la comunità con la realizzazione del centro spazio giovani Don Lorenzo Milani, un centro che sarà aperto a tutti i giovani e le realtà, anche quelle che non hanno partecipato al patto. Intitolare il centro a Don Lorenzo Milani -conclude Tornatore – significa sottolineare il ruolo delle figure di educatori, di chi mette al centro il prendersi cura degli altri».
un BENE COMUNE è una risorsa condivisa alla quale tutti hanno il diritto di accedere; PARTECIPATO in quanto è un organismo che coinvolge e stimola la partecipazione di tutta la comunità; INNOVATIVO quale centro di innovazione sociale, dove sperimentare forme di inclusione sociale: imparare facendo; ed ACCOGLIENTE quale luogo nel quale tutti possono sentirsi benvenuti, attento alle esigenze della comunità.
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ufficio stampa
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