Persi oltre 34mila posti di lavoro nel 2020 in Sicilia: la formazione quale via d’uscita?

Nell’anno 2020, anche a causa del perdurare della pandemia legata al Covid-19, si è registrata una perdita di oltre 34 mila posti di lavoro rispetto al 2019, di cui oltre il 50% riguarda posizioni ricoperte da donne.

Ad ogni modo, sul fronte della scuola, non possono che segnalarsi delle prospettive positive, dato che il Ministero dell’Istruzione ha indetto, con il bando datato 28 aprile 2020, un concorso straordinario docenti per le scuole di I e II grado, riguardante l’introduzione di 32 mila unità di personale docente.

A destare maggiore scalpore non è stato il bando in sé, ma il numero di domande presentate, risultanti addirittura inferiori rispetto al numero effettivo di posizioni da ricoprire, questo, si presuppone, per la mancanza di persone non ancora formate per tali ruoli.

Infatti, per poter esercitare tale professione è necessario essere in possesso dei requisiti di ammissione, come i 24 CFU indispensabili per accedere all’insegnamento.

Il ricorso alla cassa integrazione

In seguito alla diffusione del Covid-19 anche le scuole e tutto il personale che gira attorno ad esse ha dovuto scontrarsi con la difficile situazione venutasi a creare nel mondo del lavoro.

Sia il personale docente, sia quello direttivo, amministrativo, tecnico e ausiliario hanno dovuto sottostare alle regole dettate dal virus, che ha comportato il ricorso alle prestazioni dei diversi ammortizzatori sociali, ivi compresa la cassa integrazione.

Fortunatamente il Decreto Legge 18 del 17 marzo 2020, agli articoli 19-20-21-22, ha introdotto il divieto di licenziamento, al fine di evitare una crisi ancora più grande e insostenibile per il nostro Paese.

Attraverso gli strumenti come la cassa integrazione, molte aziende hanno potuto continuare a garantire un contratto di lavoro ai propri dipendenti, prima concesso per un periodo massimo di nove settimane, poi prorogato, sempre a causa della persistente emergenza sanitaria. 

Le aziende, inoltre, hanno compiuto un grande sforzo, in quanto sono state chiamate ad anticipare ai propri dipendenti le indennità previste dagli ammortizzatori sociali.

Attualmente, la situazione appare essere in via di miglioramento, gli ammortizzatori sociali stanno giungendo alla loro naturale scadenza e il mondo del lavoro, a piccoli passi, inizia a registrare qualche segno positivo.

L’importanza della formazione per riqualificarsi 

Oggigiorno per partecipare alla selezione del personale docente per le scuole secondarie di primo e secondo grado è necessario essere in possesso dei requisiti richiesti dal MIUR, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Formasys srl (www.formasys.it) rientra fra gli enti accreditati al rilascio degli attestati di formazione, aggiornamento e qualificazione delle competenze per gli insegnanti, così come disposto dal Decreto Legislativo n. 59 del 13 aprile 2017, come modificato dalla legge n.145/2018.

Il percorso formativo da 24 CFU proposto da Formasys comprende i crediti necessari per accedere alla professione di docente. Questo pacchetto da 24 CFU dà la possibilità di sostenere, in un’unica sessione, l’esame non solo delle quattro materie, ma anche dell’abilitazione, necessari alla idoneità per l’insegnamento. 

Oltre al pacchetto da 24 CFU è possibile seguire dei master o corsi di perfezionamento, consigliati per l’aumento del punteggio in graduatoria.

La formazione è molto importante, non solo perché consente di posizionarsi in graduatoria ad un livello superiore rispetto a coloro non in possesso di titoli di studio idonei, ma soprattutto perché consente di rimanere aggiornati con i metodi attuali.

Un corso piuttosto frequentato risulta essere, infine, il Clil, che consente ai corsisti di apprendere o perfezionare competenze linguistiche e comunicative in lingua straniera.

Gli attuali bandi, infatti, al loro interno prevedono anche il sostenimento di una prova orale in lingua inglese, spagnola o francese, per cui partecipare ad un corso di perfezionamento potrebbe essere una scelta idonea se si è interessati a portare a termine il concorso cui si partecipa.

Conclusione

Nel 2020 e nei primi mesi del 2021, la disoccupazione ha raggiunto un tasso decisamente importante, soprattutto rispetto agli anni precedenti. Questa situazione, però, non deve scoraggiare e, nonostante ci si trovi in uno stato di inoccupazione, continuare ad aggiornarsi risulta essere di fondamentale importanza.

Se all’interno del curriculum non siamo in grado di indicare, per un certo periodo, quale attività è stata da noi espletata, potremmo ripianare quel vuoto attraverso la frequentazione di corsi di perfezionamento, che indurranno un futuro datore di lavoro ad investire sulla nostra persona.

La riqualificazione e l’aggiornamento sono attività che non dovrebbero mai essere poste da parte: lo studio, l’approfondimento e la continua informazione porta la nostra persona ad acquisire competenze utilizzabili anche fuori dal campo lavorativo.



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