“Era salito sul proprio trattore, trainando un serbatoio d’acqua da mille litri, e si era diretto verso il grosso incendio divampato in contrada Ponte Barca, a Paternò, in Sicilia, nel tentativo disperato di spegnere le fiamme.
Purtroppo, in una curva, nella concitazione del momento, il serbatoio si è capovolto, trascinando con sé il trattore, che lo ha schiacciato, uccidendolo sul colpo.
È morto così Andrea Di Stefano, un agricoltore siciliano di 34 anni, mentre tentava di fare la propria parte per fermare il fuoco con cui una mano criminale sta devastando la sua terra.
Andrea è, a tutti gli effetti, una vittima di quegli incendi, dei clan, di chi non ha fatto abbastanza per prevenirli e per fermarli, di chi ha costretto un giovane agricoltore a inventarsi un sistema di fortuna, a costo della vita, pur di fermare lo scempio che aveva davanti.
Nessun tg, nessun politico parla di lui. Invece quelli come Andrea sono le persone di cui in Italia dovremmo raccontare, urlare la storia, la dedizione, il coraggio. E raccoglierne l’esempio.”
(Lorenzo Tosa)
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