“E’ il quinto raid in due mesi”; “è da tempo che chiediamo all’Amministrazione Comunale di provvedere a mettere in sicurezza gli ambienti scolastici ma finora non è intervenuto nessuno”. Parla su La Repubblica di Palermo il dirigente scolastico dell’ I.C.S. “R. Livatino” prof. Mario Veca.
Il plesso di via dell’Aria dell’istituto comprensivo “R. Livatino” di Ficarazzi è stato vandalizzato da sconosciuti che si sono introdotti nella scuola, probabilmente nottetempo.
Per l’istituto intitolato al giudice ragazzino, beatificato di recente da papa Francesco, si tratta dell’ennesimo attacco.
“Per la precisione – dichiara il preside, Mario Veca – il quinto nel giro di un paio di mesi. Non ne possiamo più – aggiunge – è da tempo che chiediamo all’amministrazione comunale di provvedere a mettere in sicurezza gli ambienti scolastici”. Ma finora non è intervenuto nessuno.
L’ultima missiva all’indirizzo del primo cittadino del centro in provincia di Palermo, Paolo Martorana, è partita proprio questa mattina. Nell’incursione di questa notte, scrive il dirigente scolastico, “sono stati anche divelti tre estintori dalla loro posizione e il loro contenuto è stato sparso nei locali della sala mensa e del salone posti al piano seminterrato, ed è stato danneggiato altro arredo scolastico”. E considerando che l’avvio dell’anno scolastico è ormai alle porte, si parte il 16 settembre con gli alunni, ma il primo settembre con i docenti, “il plesso in oggetto non è attualmente in condizioni di sicurezza e non permette al personale l’accesso per l’organizzazione delle attività”.
Per ripristinare e rendere nuovamente agibili gli ambienti scolastici ci vorranno alcuni giorni. La polvere sottilissima degli estintori, scaricati dai vandali entrati in azione, si è infilata in ogni angolo e non sarà facile fare ritornare aule, mensa e salone alle condizioni necessarie per accogliere alunni e docenti.
Il capo d’istituto vorrebbe che l’area dei plessi scolastici venisse controllata da telecamere, cui dovrebbe provvedere il comune. Ma tutte le sue richieste sono cadute nel vuoto. “Gli unici che finora mi hanno sempre dato riscontro sono i Carabinieri, ma non possono essere loro a provvedere a rendere sicura la scuola”, conclude Veca.
(Riporto articolo odierno di “La Repubblica di Palermo di Salvo Intravaia”)
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