Il poeta bagherese Angelo Abbate ha vinto la seconda edizione del Premio nazionale di poesia naturalistica “Città di Castelbuono”.
“L’albero di Curinga” è la poesia prima classificata della sezione lingua italiana di un concorso che mira a sensibilizzare gli animi al
rispetto delle componenti della Natura e della complessità e fragilità delle loro relazioni. E Dio solo sa quanto se ne senta il bisogno in questa temperie di criminali incendi boschivi.
Per la sua bella e struggente poesia Abbate si è ispirato ad un platano ultra millenario che si trova appunto a Curinga, in Calabria,
nei pressi di Lamezia Terme, che sarebbe arrivato sul posto dalla lontana Asia. L’albero, ambasciatore di bellezza, che i calabresi
chiamano il “Gigante buono”, ha toccato le corde della fantasia e della sensibilità di Angelo Abbate, adepto del Circolo culturale
Giacomo Giardina di Bagheria, il quale gli ha innalzato una vera e propria ode con cui ha sbaragliato il campo del nutrito stuolo di concorrenti di un concorso che ha avuto notevole risonanza nazionale.
La cerimonia di premiazione ha avuto luogo a Castelbuono sabato 4 settembre nella sala del Museo naturalistico Francesco Minà
Palumbo, organizzatore del Premio che, alla luce di quanto indicato nel bando, vuole indagare sulla biodiversità legata alla flora
e alla fauna, alla vegetazione e alla moltitudine di paesaggi che caratterizzano il territorio italiano nonché sugli aspetti connessi alla
geologia e alla climatologia.
L’obiettivo è quello di avere una nuova visione, un’interpretazione genuina e autentica delle innumerevoli componenti della Natura. Le numerose opere pervenute da ogni parte d’Italia sono state valutate da tre distinte commissioni di esperti presiedute dal prof.
Rosario Schicchi, Ordinario di Botanica al Dipartimento Scienze Agrarie dell’Università agli Studi di Palermo, Direttore dell’Orto
Botanico di Palermo nonché Presidente del Museo Minà Palumbo di Castelbuono. Il Presidente del Premio senza diritto di voto la poetessa Cinzia Pitingaro di Castelbuono. Nella sezione vernacolo è risultato vincitore Bernardo Carollo di Castellammare del Golfo con la poesia “Matri Terra” mentre nella sezione haiku è risultata vincitrice Carmela Marino con l’opera “Foto sbiadita”.
G. F.
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