Ancora un’altra Luna piena, la quarta dell’estate, ed ecco che l’Equinozio segna l’ingresso dell’Autunno astronomico.
La sera del 21 settembre il quarto plenilunio della stagione, ha salutato l’estate 2021: questo evento ha alimentato la definizione di Luna blu del mese di agosto, la terza di quattro lune piene che secondo un vecchio termine inglese, belewe (tradire) è stata una Luna traditrice poichè non era realmente l’ultimo plenilunio della stagione estiva ma ce n’era all’orizzonte proprio un altro, quello che avrebbe segnato la fine della stagione e accolto l’inizio dell’autunno.
E così con questa sorta di rito di congedo della Luna dall’estate, finalmente il 22 settembre 2021, alle ore 21.21 (orario italiano) l’Equinozio sancirà l’ingresso della nuova stagione astronomica.
Dal latino aequinoctium, “notte uguale”, l’equinozio rappresenta il momento della rivoluzione terrestre in cui il Sole appare proprio sopra allo zenit per un osservatore situato all’equatore. Durante gli equinozi di autunno e primavera il dì è uguale alla notte ed è l’unico momento dell’anno in cui il sole sorge esattamente ad est e tramonta esattamente ad ovest.
Al Polo Nord, a partire da oggi, inizierà una lunga notte che durerà per i prossimi sei mesi mentre al Polo Sud un lungo giorno in cui il Sole non tramonterà sotto all’orizzonte: questi fenomeni così strani per noi ma anche suggestivi termineranno con l’equinozio di primavera.
Il fatto che le stagioni non abbiano mai una data di inizio precisa e definitiva, che varia di uno o due giorni rispetto alle date a cui per convenzione siamo abituati a fare riferimento, è dovuto alla differenza tra anno tropico (o solare) su cui si basa il calendario gregoriano che usiamo, e anno siderale (il periodo orbitale della Terra) che è pari a 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi.
Si crea dunque un ritardo, un tempo che il nostro calendario non calcola e a cui si pone rimedio, ogni 4 anni, con l’anno bisestile.
L’ingresso di una nuova stagione porta con sè, fin dall’antichità, credenze e riti a seconda di ciò che caratterizza quel determinato periodo dell’anno; l’autunno, in questo caso, per troppo tempo è stato indicato come la stagione più triste, poichè arriva dopo la frenesia e la vitalità dell’estate, dei giorni interminabili e pieni di luce e forse perchè non tutti amano le giornate un pò piovose e a tratti anche grigie.
In realtà l’autunno è una stagione vivace, piena dei colori cangianti delle foglie che adornano gli alberi di calde tonalità, è la stagione dell’abbondanza, dei grandi raccolti di frutta, delle olive, delle castagne e della vendemmia.
E’ tempo di raccogliersi anche con sè stessi, di ritrovare una sorta di equilibrio dopo la stagione estiva, è tempo dell’aria mite che ancora ci consente di vivere all’aria aperta; i romantici amano rimanersene in silenzio ad ascoltare il fruscio della pioggia.
Vivere l’autunno significa cogliere l’essenza della natura, che mostra, nei diversi mesi, aspetti inediti: il foliage in questo caso è un evento che da diversi anni ha assunto una particolare rilevanza, poichè sono davvero in tanti gli amanti dei paesaggi caratterizzati dalle varie cromie che si trovano in questo periodo dell’anno tra i boschi e nelle aree alberate: molti posti nel mondo sono caratterizzati da questo fenomeno che regala una grande abbondanza di calde tonalità e che è diventato una vera e propria attrazione turistica per fotografi e amanti della natura.
Anche in Sicilia è possibile ammirare paesaggi inediti inondati da secchiate di caldi colori autunnali: i boschi delle Madonie ad esempio, durante il periodo che va da ottobre a novembre, si vestono di colori caldi e confortanti; le foglie vanno dal giallo al rosso, inondate dalla luce del sole o spesso avvolte dalle nebbie, ed è così suggestivo rimanersene per qualche minuto ad ammirare il loro vorticare staccandosi dagli alberi.
Articolo e foto: Teresa Molinaro
https://www.teresamolinaro.it
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