Un nuovo sopralluogo al depuratore è stato effettuato stamattina dai tecnici dell’ARPA e dall’onorevole Caterina Licatini, membro della Commissione Ecomafie.
L’impianto, pur non rientrando ancora in procedure d’infrazione, funziona ben al di sotto del suo pieno regime. “Il malfunzionamento dell’impianto bagherese provoca danni ambientali da mesi, e ancora non è assicurato un corretto ciclo di depurazione e persiste il problema dei cattivi odori” spiega l’onorevole Licatini, che in Commissione Ecomafie ha portato il tema delle criticità dei depuratori siciliani.
“Il depuratore deve servire 88.000 abitanti equivalenti e dispone di 4 linee, che in teoria sarebbero sufficienti. Il problema è che una linea non funziona, nella seconda manca la vasca di sedimentazione, le altre due hanno un problema di ossigenazione, causa della formazione di miasmi e di sostanze tossiche e inquinanti. Le acque in uscita, che si riversano direttamente in mare, sembrano tutto fuorché depurate.
L’amministrazione comunale dovrebbe avere il buon senso di intervenire, anziché lavarsene le mani addossando la responsabilità ad Amap. Il Comune, con a capo il Sindaco, è responsabile della salute pubblica, quindi dell’ambiente e della depurazione. Non può giocare a scarica barile”.
Il Pungolo di Bagheria
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