Recentemente ho avuto modo di vedere ed apprezzare, attraverso i social, due video spot su Palermo: il primo riguarda le riprese di una formula uno che partendo dal mercato generale di Ballarò, sfreccia per le parti più salienti e belle di una Palermo a dir poco incantevole, mettendo in evidenza gli scorci più belli come i Quattro Canti, (una piazza ottagonale all’incrocio dei due principali assi viari di Palermo) la via Maqueda e il Cassaro, oggi Via Vittorio Emanuele, oltre la bellezza dei palazzi, il litorale costiero, il parco della favorita sino ad arrivare a “mondello bay” che con la sua spiaggia non ha nulla da invidiare alle più famose spiagge caraibiche.
Il secondo video/parodia riguarda le riprese effettuate da due comici palermitani che partendo da una discarica rifiuti, si aprono
il varco di partenza tra due cassonetti con la mitica “lapa” dai colori sgargianti e con il simbolo della trinacria in evidenza; con il ruggito del motore truccato della lapa da formula, i due comici sfrecciano per le zone periferiche di Palermo evidenziando i cumuli di “munnizza” abbandonati e non raccolti nelle diverse vie e zone della mitica città di Palermo, l’incuria delle strade piene di buche e per finire la piaga del “traffico” di Viale Regione Siciliana (e non solo), termine ben diverso e lontano dall’allegorico colloquio con l’avvocato nel film di “Johnny Stecchino”.
Entrambi i video/spot sono a dir poco clamorosi e stupendi: Il primo mette in risalto la natura e bellezza di una città solare, vissuta, piena di storia, fiorente e per certi versi silenziosa rispetto alle grida dei venditori ambulanti del mercato generale; contraddistinta
dall’evoluzione tecnologica dell’uomo, che con il rumore assordante dei cavalli motore, sveglia ed incuriosisce gli animi assolati ed assopiti dei palermitani.
Quasi a voler sottolineare la dicotomia tra presente e passato. La natura in armonia con la bellezza dei luoghi. L’altro video spot o parodia, dal titolo la Verità evidenzia, appunto, quella realtà in cui è immersa la città e particolarmente le sue zone periferiche; tra cumuli di rifiuti abbandonati, discariche a cielo aperto, strade dissestate, piene di buche e molto trafficate. Un video molto forte e reale a voler gridare che la bellezza e la vivibilità dei palermitani è anche la periferia, a voler significare che Palermo non è solo il centro, il teatro Massimo, il teatro Politeama Garibaldi, la Cattedrale etc….
Quasi a voler sottolineare quella dicotomia tra passato e presente. Un grido d’allarme della natura verso la rovina dell’uomo. Un vissuto presente che si discosta e non corrisponde nella realtà del primo spot. Se dovessi esprimere un giudizio incondizionato e personale sui due spot/video beh .. sarei molto tentato dal primo; parimenti proverei molto sconforto per la reale invivibilità del secondo spot.
Perché Palermo deve subire e sopportare una simile sorte ? Ma il problema interessa ed investe solo Palermo ?
I rifiuti, le strade dissestate, il caos stradale rappresentano gli alert di una gestio inadeguata ? Da un punto di vista prettamente
tecnico-contabile, il Comune di Palermo da diversi anni vive una situazione drammatica, caratterizzata, purtroppo, dalle esigue risorse per far fronte alle spese non solo dei rifiuti; dai troppi accantonamenti previste dalle normative contabili; da un elevato Fondo di Crediti di Dubbia Esigibilità; dalla chiusura della discarica di Bellolampo e gli extra costi da investire; dalla massima anticipazione di tesoreria concessa e conseguente spesa di interessi; dai disallineamenti con le società partecipate e adesso anche dal credito vantato e richiesto all’ente da parte di una partecipata fallita (AMIA).
Sono tutti elementi di criticità che hanno acceso il colore rosso per poter proseguire l’iter amministrativo dell’Ente costretto a rimodulare l’adozione di procedure concorsuali tali da evitare il dissesto. Dal momento che la situazione politica è fuori controllo ecco sopraggiungere quegli alert che si riversano sui cittadini e sulla vivibilità della città. Eppure, queste condizioni di disagio economico dovrebbero far pensare o desistere qualsivoglia politico dall’amministrare un Ente come la città di Palermo, sia per il fardello di un piano di riequilibrio che se deliberato manterrebbe l’ente condizionato a determinati vincoli da rispettare per un decennio, sia per la responsabilità politica di una gestio limitata per il rispetto dei vincoli e nel venir meno di servizi in parte obbligatori da poter offrire
alla città.
In realtà, a meno di 7/8 mesi a Palermo si vota per eleggere un nuovo Sindaco e Consiglio. Possibilmente tutti animati da un nuovo fare e speranzosi che da Roma arrivi una disposizione normativa ad hoc o meglio un decreto salva Palermo che consenta di ottenere quella liquidità per far ripartire le partecipate e mettere in sicurezza la città.
Ad oggi, sembra un po’ presto per definire il quadro dei candidati; sicuramente alcuni rumors vociferano di candidature che se dovessero essere definite sconvolgerebbero gli asset di altre amministrazioni locali.E’ questo il bello della politica, non sei mai certo di ciò che può avvenire perché tutto è in movimento.
Cordialmente…
Nicolò Benfante
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