Ogni anno sono circa 22.700 le persone che muoiono sulle strade dell’Unione europea; circa altre 120.000 rimangono gravemente ferite. Secondo dati recenti, le strade più sicure si trovano in Svezia (18 morti per milione di abitanti) mentre la Romania (85 per milione) ha registrato il più alto tasso di mortalità nel 2020.
Nel nostro Paese, il numero di morti per milione di abitanti nel 2020 è di 40, in calo del 25% rispetto all’anno precedente (53 per milione) e del 42% rispetto al 2010 (70 per milione). Per tale ragione, lo scorso 6 ottobre, gli eurodeputati hanno adottato una risoluzione riguardo al tema della sicurezza stradale, approvando, nello specifico, una serie di proposte per rendere le strade dell’UE più sicure e raggiungere l’obiettivo di zero morti su strada entro il 2050.
Il testo è stato approvato con 615 voti favorevoli, 24 contrari e 48 astensioni. Sulla questione è intervenuta anche relatrice Elena Kountoura (La Sinistra, EL) che ha così dichiarato: “Per troppo tempo gli europei hanno dovuto vivere con un numero inaccettabile di morti sulle nostre strade. È realistico puntare a dimezzare le morti sulle strade entro il 2030, se l’UE e gli Stati membri si impegnano a
migliorare la sicurezza stradale, insieme a una forte volontà politica e a finanziamenti sufficienti. Sappiamo già cosa uccide sulle strade, perciò chiediamo alla Commissione e ai governi di applicare misure specifiche salvavita per sostenere questi sforzi come limiti di velocità più bassi, in particolare creando un limite predefinito di 30 km/h per le città, un passaggio più rapido verso altre forme di trasporto e una nuova Agenzia europea per il trasporto stradale”.
Muovendo dall’assunto che l’eccesso di velocità è un fattore chiave in circa il 30% degli incidenti stradali mortali e un fattore aggravante nella maggior parte degli incidenti, la Commissione europea prepara una raccomandazione per l’inserimento dei limiti di
velocità di 30 km/h nelle zone residenziali e nelle zone con un numero elevato di ciclisti e di pedoni. A ciò si aggiunga la richiesta di
tolleranza zero per la guida in stato di ebbrezza, sottolineando come l’alcol sia implicato nel 25% circa della totalità dei decessi sulle
strade.
Gli eurodeputati hanno, altresì, chiesto alla Commissione di considerare l’incorporazione di una “modalità di guida sicura” nei dispositivi mobili ed elettronici dei conducenti, al fine di ridurre le distrazioni durante la guida. Inoltre, invitano i Paesi UE a prevedere incentivi fiscali e gli assicuratori privati a offrire regimi di assicurazione auto interessanti per l’acquisto e l’utilizzo di veicoli con standard di sicurezza più elevati.
Ancora, vengono proposti maggiori investimenti nelle infrastrutture che assicurino la sicurezza stradale, concentrandosi sulle zone con il maggior numero di incidenti. I Paesi UE sono invitati a creare fondi nazionali per la sicurezza stradale e un meccanismo per la ridistribuzione dei fondi raccolti con le multe a favore della sicurezza stradale. Infine, per attuare correttamente le prossime tappe della politica dell’UE per la sicurezza stradale, la Commissione dovrebbe valutare la possibilità di istituire un’agenzia UE per la sicurezza stradale per sostenere un trasporto stradale sostenibile, sicuro e intelligente.
Auspichiamo che tutte queste proposte possano concretizzarsi nel minor tempo possibile e che l’obiettivo di “zero morti su strada entro il 2050” non resti un lontano miraggio, bensì un obiettivo raggiunto.
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