Letture e gioco…gioco e letture in Fabrizio Silei

Fabrizio Silei, Laureato in scienze politiche, ha lavorato per anni come sociologo presso diversi istituti di ricerca dedicandosi soprattutto alle tematiche dell’identità e della memoria. È uno scrittore e illustratore per bambini, ragazzi e adulti. Tra le sue opere
più famose vi sono i romanzi gialli per adulti Trappola per Volpi e La rabbia del lupo e i romanzi per ragazzi Il Bambino di vetro,
Bernardo e l’angelo nero, Alice e i Nibelunghi, Nemmeno con un fiore.

I romanzi per bambini della serie Orcobello e L’università di Tuttumio, Mio nonno è una bestia. È autore di albi illustrato come
L’Autobus di Rosa, ispirato alla storia dell’americana Rosa Parks, o Il maestro che racconta la scuola di Barbiana. Tiene laboratori di scrittura autobiografica come cura di sé e di scrittura creativa, laboratori per ragazzi e bambini e corsi per insegnanti sulla didattica della creatività. Nel 2012 con Il bambino di vetro vince il Premio Andersen. Nel 2014 vince il premio Andersen come miglior scrittore e tanti altri premi, i suoi libri sono tradotti in 21 paesi.

Grazie maestro Fabrizio, per questo contributo alla Rubrica di letteratura per l’infanzia “IL VENTO DEI LIBRI PER L’INFANZIA”, in quanto ho constatato la quasi totale assenza o invisibilità, della letteratura per l’infanzia negli scaffali della saggistica. Perché questa marginalità della letteratura per l’infanzia?
Non per una presunta semplicità, al contrario a una sua poco riconosciuta complessità; dietro l’atto di scegliere, condividere, produrre i libri per i bambini, c’è un forte senso di responsabilità pedagogica e in questa rubrica mensile, si cercheranno con metodo libri e figure di alta qualità artistica e letteraria, in quanto l’accesso al libro si intende come diritto per l’infanzia, alla cittadinanza, all’uso della parola, come esercizio di libertà, un diritto di accesso al piacere e alla conoscenza che provengono dall’esperienza estetica e poetica dell’incontro con la letteratura.

Ho conosciuto, toccato, letto, guardato, giocato con i tuoi libri grazie a un corso di formazione su “Narrazione, gioco ed Arte” diversi anni addietro e ho portato e continuo a portare (da lettrice e conduttrice di laboratori creativi) la magia che c’è in ogni tuo libro, in diverse realtà scolastiche per far conoscere i tuoi personaggi nati dalla carta, cartone, forbici e libertà (Artebambini-CartArte).

Eccoci all’intervista con l’autore, l’artista che augura prima della lettura “Buon viaggio e buon divertimento!”; sì perché leggere
è un gioco e giocando si legge.

Angela: ci sono diversi albi illustrati che parlano di diversità, un argomento tanto discusso in ogni ordine e grado di istruzione, in
“C’era una volta”- Artebambini, consigliato dai 4 anni, utilizzi diversi pezzi di cartone colorato in giallo e rosso; è il gioco dell’ars
combinatoria; cosa c’è dietro l’idea di ogni singolo pezzo?
Fabrizio: Il libro mostra ai bambini attraverso il gioco una grande verità che a volte è difficile da credere. Ogni immagine è diversa
ma nasce dagli stessi pezzi combinati in forme diverse. È quanto accade in natura e anche a noi. Gli stessi mattoncini danno vita a uomini e donne con caratteristiche diverse, con occhi, capelli, altezze, diverse, ma ciò non vuol dire che siano differenti: i mattoncini sono sempre quelli, tutti uguali. Proprio come nel libro gioco per i più piccoli C’era una volta, che è prima di tutto un invito a saper vedere nelle forme altre forme e a raccontare.

Angela: il gioco e la narrazione insiti nel libro, sono un invito ai lettori a non perdere la creatività, a sviluppare la fantasia, a non
smettere di raccontare, quanto è importante la stimolazione dei sensi, del tatto della vista nelle tue opere?
Fabrizio: Questa è una domanda difficile, da adulti, vediamo se riesco a rispondere in modo semplice: siamo animali narrativi, non facciamo altro che scambiarsi storie. Di più, le storie che ci raccontiamo orientano la nostra vita, il mondo, ma anche la nostra salute.
Un bambino poco espressivo, che non ha dimestichezza con le storie, al quale non è stato insegnato a narrare e narrarsi, è un
bambino che avrà più difficoltà a immaginare chance di vita e a dire anche il male, a superarlo. È importante che i bambini siano
invitati e educati a dire come si sentono e cosa accade loro e a non tenersi dentro le emozioni negative.

I bambini hanno bisogno di dirsi e di riti. Occorre ritrovare la capacità di parlare con loro di tutto, di porli di fronte anche alla malattia
o la morte senza nascondergliela e di farli esprime ed elaborare i dolori insieme a noi.

Angela: In “Il pugnale di Kriminal” Lineadaria editore, i personaggi sono realizzati in carta e cartone, raccontano di una storia
semplice sul valore dell’amicizia, tra incontri e scontri, tra giochi e giocattoli di ogni genere e da ogni parte del mondo, ma un pezzo di legno appuntito li divide e non GIOCHERANNO più INSIEME. Fabrizio, qual è l’illustrazione che ti è piaciuta di più e perché?
Fabrizio: È la pagina in cui i bambini lottano e c’è una frase che loro capiscono e che terrorizza gli adulti, almeno quelli “da librino
carino e buonino per il mio bambino”. È quella in cui il bambino dice, se ricordo bene: “Abbiamo giocato un po’ che io ero Kriminal e lo pugnalavo e poi che lui era Kriminal e mi pugnalava”. Per il bambino è chiaro il gioco simbolico, nonostante l’apparente efferatezza del gesto stiamo parlando di una riconciliazione, di due bambini che giocano insieme e giocano a far finta.

Angela: Ognuno di noi ha una fiaba preferita, io ho riso e continuo a divertirmi e divertire con la lettura del GIOCOFIABA, il GIOCO LABORATORIO “L’invenzione dell’ornitorinco” Artebambini, in cui si svela finalmente il segreto della natura dell’ornitorinco, in cui si invitano i bambini a giocare come angioletti dispettosi alla Genesi, costruendo con il cartone i propri animali impossibili e inventando nomi dal suono quasi impossibile. Quanto è importante divertirsi nell’illustrazione, nella stesura di un testo, nella conduzione di un laboratorio?
Fabrizio: Chi non si diverte a farlo dovrebbe fare altro. Personalmente so che le storie e i giochi espressivi che creo divertiranno i miei lettori e li cattureranno solo se prima hanno divertito me nel momento in cui le creavo o sperimentavo. È assolutamente così.

Angela: In questo libro, così in vari laboratori che porti in giro per l’Italia come “La foresta dei dinosauri”, prima ancora di parlare
di carta e di cartone, degli strumenti necessari per lavorare, ci parli di come intendi la creatività e l’interazione fra adulti e
bambini, ovvero parli di LIBERTA’. Potresti spiegarci meglio i ruoli?
Fabrizio: Purtroppo noi adulti proiettiamo sui bambini un sacco di idee che, come ha scritto James Hillman, ci posseggono perché
non sappiamo di possederle. Quest’ultime hanno a che fare ad esempio con la logica del bel disegno e con ansie sociali di prestazione e necessità di fare bella figura. L’adulto che si mette al servizio del bambino non si preoccupa del risultato ma del percorso, lo facilita e gli permette di esprimersi con soddisfazione incoraggiandolo e fornendogli dei giochi che abbiano una cornice
di senso. L’adulto che dice: “Il tuo dinosauro zoppica” oppure “è brutto facciamolo più carino, guarda come è bello il suo” indicando
quello di un altro bambino, fa un grosso sbaglio e potenzialmente un grosso danno. La maestra che dice che gli alberi non
sono blu, o che l’importante è colorare nei contorni, che a disegnare è bravo colui che sa copiare meglio Paperino, limita fortemente
la creatività del bambino ed esprime una concezione dell’espressività veramente limitata. Libri e cofanetti come il mio L’inventastorie o L’acchiappaidee, servono proprio a superare questi errori e recuperare un’interazione virtuosa con i bambini.

Nei miei corsi con educatori, insegnati, genitori parlo proprio di questo cercando di riportare in auge una cultura dell’infanzia non
ingenua e dando gli strumenti per interagire vistosamente con i bambini e la loro espressività.

Vorrei dirti, grazie Fabrizio
Francined Angela Russo

Nuovi Consigli di letture: #letture #gioco #creatività #storie

L’acchiappaidee Un modo nuovo ed entusiasmante per creare personaggi, edifici, piante, mondi interi ed allenare l’occhio, la
mano e la fantasia. Un supporto ludico per superare gli ostacoli, disegnare e colorare senza tenere in mano matita e pennelli.
In un gioco di domande e risposte tra adulto e bambino, questo libro è al tempo stesso una storia e un modo per suggerire ai lettori
come usare L’Acchiappaidee: 144 tessere con 8 differenti pattern e 16 combinazioni di colore contenute all’interno di un elegante cofanetto.
Età di lettura: da 4 anni.

L’inventastorie è una vera propria macchina della fantasia per inventare storie. Cosa succede se un marziano si mette a rubare fiori
sulla Terra? E perché un cavaliere in armatura dovrebbe indossare delle scarpe da donna con il tacco alto?
Ogni volta che ruoti un cubo l’immagine cambia e la storia muta con lei. Sulle orme della Grammatica della fantasia di Gianni Rodari,
Fabrizio Silei ci propone sei personaggi in cerca d’autore che in un gioco senza fine daranno vita a tanti scenari e storie diverse.
Dopo aver letto i quattro racconti creati con l´inventastorie, il gioco sarà subito chiaro a genitori, insegnanti e bambini, pronti
ad inventare insieme migliaia di storie diverse.
Età di lettura: da 5 anni

sito: https://www.fabriziosilei.it/



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