E’ stato inserito nel Decreto Rilancio e consta in un aiuto di 400 euro al mese, per un massimo di 12 mesi. E’ il reddito di libertà in aiuto delle donne che hanno subito violenza, reddito che è stato illustrato oggi, a villa Butera, nel corso di una conferenza che è servita anche per fare il punto sulla situazione del comprensorio di Bagheria in tema di violenza di genere.
«Il reddito di libertà» – spiega Irene Ferraro, responsabile dell’ufficio contrasto alla povertà del Comune di Bagheria – «è una misura che è stato introdotto nel 2020 con la quale le donne che hanno subito violenza possono essere aiutate ad avere una indipendenza economica ed autonomia.
La domanda deve essere presentata all’INPS attraverso i servizi sociali del Comune o il centro antiviolenza da parte delle donne interessate. con o senza figli, residenti nel Comune, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato utilizzando un apposito modello».
Conditio sine qua non è che le donne siano già seguite dal servizio sociale professionale del Comune o da un Centro antiviolenza.
Il reddito di libertà, introdotto lo scorso 17 dicembre 2020 dall’articolo 3, comma 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, potrà essere richiesto fino al 31 dicembre 2021 presentando domanda all’Inps, non è alternativo ad altre forme di aiuto, pertanto se la famiglia già riceve reddito di cittadinanza, o qualsivoglia contributo può presentare domanda.
In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, l’amministrazione comunale, attraverso l’assessorato alle Politiche Sociali e delle Famiglia, retto da Emanuele Tornatore, ha organizzato questo momento informativo che è servito anche a fare il punto sullo status quo a Bagheria: da quel che è emerso c’è un problema serio, i casi di denuncia sono in aumento, ma sappiamo anche che dietro ci sono tante donne che ancora non trovano il coraggio di denunciare. Il Comune, in rete, con la polizia di Stato, i centri antiviolenza, i servizi sociali, i carabinieri, l’Asp, fa e farà la sua parte – aggiunge l’assessore che fa un appello, da docente, anche ai ragazzi: evitate qualsiasi tipo di relazione che sia ossessiva, compulsiva, possessiva; la vita ci appartiene ed è la nostra, l’amore è un altra cosa. L’amore non è possesso ma è libertà. Il comune è in trincea su questi temi prima del 25 novembre, dopo il 25 novembre, per 365 giorni all’anno»,
A presentare il centro antiviolenza di Bagheria, la responsabile Rosanna Rubino, centro che viene gestito per conto della cooperativa sociale Nuova Generazione accessibile attraverso una prima consulenza telefonica per inquadrare il problema, per capire se occorre avviare una presa in carico solo psicologica o anche mediante avvocati e servizi sociali. Ci si può rivolgere anche tramite pronto soccorso o mediante le forze dell’ordine.
E’ disponibile anche un centro per uomini maltrattanti: «Se c’è una vittima, c’è anche un carnefice, e cerchiamo di aiutare tutti, anche i bambini con l’aiuto della rete di professionisti» – conclude Rubino.
Questi i numeri di telefono cui rivolgersi: 348.8053054; 347.4727284; 091.8147520
Marina Mancini
Ufficio Stampa
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