Un’occasione di sviluppo attraverso la realizzazione di un’area marina protetta Capo Zafferano. E’ questo l’argomento del convegno che si terrà sabato 11 dicembre 2021, a partire dalle ore 17,00.
Organizzato dal Comune di Bagheria che fa parte del comitato promotore dell’iniziativa formato oltre che da Bagheria anche dal Centro Studi per lo Sviluppo Territoriale (Cesvit), i Comuni di Bagheria e Santa Flavia, il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (CoNISMa) e il Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare dell’Università di Palermo (DiSTeM), il convegno illustra la proposta di istituire un’area marina protetta tra Aspra e Solanto, idea che prende spunto dal riconoscimento dell’Unione Europea nei confronti dei Fondali di Capo Zafferano (ITA020052), che nel 2019 diventano Zona Speciale di Conservazione, nel tratto di mare prospiciente il Parco di Monte Catalfano, considerevole risorsa ambientale e paesaggistica terrestre.
All’incontro prenderanno parte i sindaci di Bagheria e Santa Flavia Filippo Maria Tripoli e Salvo Sanfilippo, l’assessore alle aree protette della Città di Palermo Sergio Marino, il direttore del dipartimento Scienze della Terra e del Mare dell’università degli studi di Palermo Attilio Sulli, il presidente del Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare CoNISma Antonio Mazzola, la coordinatrice del corso di laurea magistrale in Biologia Marina del dipartimento Scienze della Terra e del Mare dell’università degli studi di Palermo Salvatrice Vizzini, il docente di Botanica Ambientale ed Applicata dello stesso dipartimento Agostino Tomasello, Sebastiano Calvo, Biosurvey Srl docente di Valutazione di Impatto Ambientale, Rosalinda Brucculeri della direzione generale per il mare e le coste del Ministero della transizione ecologica.
E ancora Gianfranco Zanna presidente Legambiente Sicilia, Pietro Ciulla, presidente WWF Sicilia Occidentale, Pino Virga, presidente FLAG GAC Golfo di Termini Imerese, Salvatore Tosi, presidente Gal Metropoli Est, Valeria Li Vigni, Soprintendente del Mare, Antonino D’Amico, dirigente Servizio 2 – Assetto del Territorio – Autorità di bacino, Nicola Silvestri capitano di Fregata della Capitaneria di porto di Palermo, Gianpiero Tomasello del Cesvit, Alfonso Santoro Diving “Blueshark” e Mimmo Schillaci gestore del gruppo Facebook “Addabbanna a muntagna, al di là del faro, la Sicilia” Taira Di Nora responsabile Aree Marine Protette – ISPRA, Giuseppe Maurici dirigente responsabile Aree Marine Protette del Dipartimento Regionale dell’Ambiente, Giuseppe Caputo dell’associazione Next, Egidio Trainito autore e divulgatore scientifico delle scienze marine Giuseppe Pisciotta guida subacquea.
Sono inoltre stati invitati la deputata Alessia Rotta presidente commissione Ambiente della Camera, l’assessore regionale Territorio e Ambiente Salvatore Cordaro, l’assessore regionale ai Beni Culturali Alberto Samonà, gli onorevoli della Camera dei Deputati Caterina Licatini, Vittoria Casa, Carolina Varchi, Gabriella Giammanco, Carmelo Miceli, Davide Aiello.
Moderano l’incontro Giuseppe Tripoli, presidente del Consiglio Comunale di Santa Flavia e Orazio Amenta del Centro Studi Sviluppo Territoriale ed esperto in sviluppo locale.
Nei Fondali che circondano il promontorio di Capo Zafferano, infatti, sono stati censiti numerosi habitat di notevole importanza, fra cui una vasta prateria di Posidonia oceanica, che si estende da 1 metro a circa 30-32 metri di profondità. La Posidonia oceanica, che svolge un ruolo rilevante nella produzione di ossigeno non è una pianta “qualsiasi”, le sue praterie rivestono un’enorme funzionalità per la vita del mare e il suo litorale, tanto da essere strettamente protetta da norme nazionali ed internazionali. Le praterie di Posidonia costituiscono uno fra più importanti ecosistemi del Mar Mediterraneo, bacino in cui la specie è endemica. È stato stimato che un ettaro di prateria può ospitare fino a 350 specie diverse di animali, offrendo riparo a pesci, cefalopodi, bivalvi, gasteropodi, echinodermi, tunicati ed un numero elevato di alghe e svariati microrganismi.
Oltre alla prateria di Posidonia, l’area di Capo Zafferano presenta altre emergenze naturalistiche tra cui il “Coralligeno” tipico dei fondali rocciosi.
Il gruppo promotore dell’iniziativa nasce a seguito della collaborazione avviata nell’ambito della presentazione del progetto “Realizzazione di un Ecosistema dell’innovazione sulla gestione integrata delle zone Costiere orientata alla crescita BLU (ECOBLU)” a valere sull’avviso PNRR dell’Agenzia Nazionale di Coesione, dalla quale è scaturito un proficuo confronto sui temi ambientali della fascia costiera. I territorio di Bagheria e Santa Flavia con i rispettivi enti locali sono stati coinvolti in quanto i due territorio ricomprendono il SIC marino dei Fondali di Capo Zafferano, nonché il SIC-ZPS terrestre di Monte Catalfano.
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ufficio stampa
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